Poirot sul Nilo – Agatha Christie – Mondadori 2017

Segnalazione

Titolo: Poirot sul Nilo
Autore: Agatha Christie
Traduttore: Grazia Maria Griffini
Editore: Mondadori
Collana: Oscar gialli
Anno edizione: 1979
Formato: Tascabile
In commercio dal: 19 giugno 2017
Pagine: IX-265 p., Brossura

Trama:

Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. La personalità dominante è senz’altro Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d’Inghilterra, dotata di grande fascino e abituata a essere sempre al centro dell’attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori in competizione tra loro. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c’è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all’assassino. Prefazione e postfazione di Giampaolo Dossena.

I signori delle tenebre. Lupo solitario vol. 1 – Joe Dever – EL 2007

Recensione

Siamo nell’universo di Aon, mondo di Magnamud, in cui il Dio Kai, Dio del sole, e la Dea lshir, Dea della luna, sono in continua guerra contro le forze dell’Oscurità, ovvero il Dio del male Naar e i suoi servitori, i Signori delle tenebre.

Nel regno di Sommerlund, seguaci del Dio Kai, c’è un monastero dove risiedono i Cavalieri Kai, un ordine di guerrieri in possesso di straordinarie abilità.

A ovest, nelle terre Oscure, ci vivono i campioni di Naar, i Signori delle tenebre che, affidandosi ai Drakkar, ai Giak, ai Vordak, agli Helghast e ai Nadziranim, cercano di conquistare il mondo per trasformarlo in un luogo a loro più congeniale.

Lupo Silenzioso è un giovane iniziato al monastero dei Cavalieri del Kai.

Il giorno della Festa di Fehmarn, quando tutti i cavalieri Kai sono riuniti nel monastero, Lupo silenzioso viene mandato nel bosco a tagliare la legna, come punizione per la sua continua disattenzione.

Sarà questa punizione che gli salverà la vita perché quando torna al monastero trova tutti i Cavalieri Kai sterminati dai Signori delle Tenebre.

Lui è l’unico rimasto e da quel momento si farà chiamare Lupo Solitario e iniziamo la nostra avventura impersonificando proprio lui e dovremo andare alla capitale per parlare con il Re e metterlo al corrente di cos’è successo.

I Signori delle Tenebre è il primo volume della saga Lupo solitario, che è un libro game ed è composta da ben 30 volumi, usciti nel 1985.

Nel 1986 il primo volume della serie ha vinto il Premio selezione Bancarellino.

In Italia arrivarono solo 28 volumi, fermando ogni pubblicazione nel 1998.

Nel 2015 poi venne pubblicato il volume 29 e, nel 2016, il volume 30, terminato però dal figlio di Joe Dever, Ben, perché era rimasto incompiuto a causa della morte di Joe.

La storia narrata è molto avvincente e con tanti colpi di scena, che ti fanno saltare in aria ogni volta che sei convinto di aver trovato un po’ di tranquillità.

Lo stile di gioco è semplice permettendo una piena immersione nella storia.

Un’avventura interattiva mozzafiato.

Micol Borzatta

Seguito su Twitch

Monstress Vol. 4 La prescelta – Marjorie Liu, Sana Takeda – Mondadori 2020

Recensione

Dopo il rapimento di Kippa, Maika e Corvin si mettono in moto al suo inseguimento, e da qui la storia si sdoppia.

Kippa riesce a scappare, ma finisce nella tana di quello che viene essere considerato un mostro, ma lei riesce a capirlo e le verranno rivelate molte verità importanti.

Maika e Corvin vengono attaccati, mentre Corvin riuscirà a scappare, anche se ferito, Maika viene catturata da colui che si svelerà aver avuto un ruolo molto importante nel suo passato, colui che saprà darle molte risposte, per le quali però dovrà però pagare un prezzo molto alto.

Nel frattempo la corte del crepuscolo e la corte dell’alba si alleano tramite un matrimonio tra la zia di Maika e la Baronessa e mentre la prima si prepara a scatenare un’enorme guerra, la seconda cerca di lavorare per la pace.

Ora sta a Maika decidere da che parte stare.

Quarto volume della saga Monstress, per ora è l’ultimo uscito in Italia, per il prossimo dobbiamo attendere il 6 ottobre 2020.

Questo è un volume di grandi rivelazioni, dove molti nodi vengono al pettine, ma nello stesso tempo molti altri si formano, infatti ci troviamo sempre più spesso a parlare con le pagine che abbiamo di fronte, cercando di interagire con i personaggi ponendo loro un sacco di domande, come se potessero animarsi e risponderci, come ogni volta che Mastro Ren sta per rivelare a Maika l’identità della Baronessa ma viene sempre bloccato da qualche evento.

Questo anche grazie alle bellissime tavole, così vivide e piene di particolari che ci si dimentica che sono solo disegni e si ha la sensazione di entrarci, come se fossero dei portali magici.

Il finale poi fa venire voglia di urlare, perché vorremmo continuare con la lettura, ma dobbiamo aspettare ancora più di due mesi.

Anche questa volta un volume unico.

Micol Borzatta

Copia ricevuta dalla casa editrice

Middlegame – Seanan McGuire – Mondadori 2020

Recensione

1886

Asphodel Baker ha ventun anni ed è un’alchimista che è riuscita a creare, con pezzi di cadaveri un uomo perfetto, James Reed, che è diventato suo discepolo fino a quando arriva il momento che lui la uccida per prendere il suo posto.

1986

James Reed ha cento anni ed è il padrone di un’azienda che crea coppie di gemelli in laboratorio con intelligenza superiore, ragazzini che fin da giovani sono in grado di trovare il rimedio composti chimici che dopo pochi anni potranno trasformarsi in medicinali salvavita.

Bambini che sono un tentativo di incarnare la Dottrina, ovvero che possono interagire con il mondo attraverso il suo codice di base.

Tentativi che fino a quel momento sono falliti tutti perché le conoscen­ze che venivano buttate nel cervello del bambino erano troppe e lo trasforma­vano in un vegetale.

Viene così deciso di dividerla in due, seguendo i due concetti della Dottrina, matematica e linguaggio, incarnandoli così in due gemelli.

Nascono così Roger e Dodger, lui legato al linguaggio e lei alla matema­tica.

Roger viene affidato a una famiglia di civili per essere cresciuto come un bambino normale, mentre Dodger viene affidata a due scienziati di Reed che la faranno vivere come una bambina normale recitando la parte di civili normali, ma tenendola così sempre sotto sorveglianza.

1993

Sono passati sette anni da quando la Dottrina si è divisa e manifestata, Roger è in camera sua che dovrebbe fare i compiti di matematica, ma non ne ha voglia. A lui piace solo leggere, adora le parole e non capisce cosa ci sia di interessante nella matematica.

Dopo aver ricevuto un richiamo dalla madre che lo minaccia di portargli via tutti i suoi libri se non fa i compiti, decide di provare a fare le operazioni matematiche, quando sente la voce di una bambina nella sua testa che dice di chiamarsi Dodger e adora la matematica, a tal punto da dargli tutti i risultati esatti in brevissimo tempo.

Inizialmente entrambi i bambini sono convinti che l’altro sia solo un amico immaginario, ma quando si confrontano a vicenda scoprono che non è così.

Entrambi sono bambini veri e, anche se non sanno spiegarsi come mai e come sia possibile, hanno la capacità di vedersi e parlarsi chiudendo semplicemente gli occhi, come se avessero uno strano legame.

Scoperta che cambierà per sempre le loro vite.

Romanzo davvero molto particolare e stravagante dell’autore.

La storia è molto lineare, non ci sono flash back qui e là, ma solo salti temporali in avanti che saltano molte parti che sarebbero risultate solo un inutile allungamento, che avrebbe appesantito ulteriormente il ritmo un po’ lento e in alcuni punti logorroico tenuto dall’autore.

La trama è piacevole, anche se devo dire che per chi come me appartiene agli settanta, può trovare una fortissima similitudine con il cartone animato I gemelli del destino, che narrava appunto di due gemelli separati alla nascita che riescono a ritrovarsi e quando sono insieme hanno un potere enorme che può cambiare le sorti del mondo. Ecco, nonostante lo svolgimento della trama sia diversa la storia di base, i temi trattati e i disagi che devono affrontare Roger e Dodger mi hanno dato troppo una sensazione di già vissuto che mi ha rovinato un po’ la lettura, che altrimenti sarebbe stata davvero molto piacevole e intrigante.

Le descrizioni sia degli ambienti che dei personaggi sono molto ben fatte, minuziose e scorrevoli, peccato che questo ritmo e stile non sia stato mantenuto anche in certi episodi che sarebbe bastato accennare e descrivere marginalmente, invece di concentrarsi troppo sopra, rallentando la lettura e facendo diventare il tutto un po’ noioso.

Gli antagonisti invece sono tutta un’altra storia.

Nonostante sia Leigh che Reed ricordano il mostro di Frankenstein, per come sono stati creati dai loro maestri, sono anche completamente diversi.

Reed è un prodotto molto ben riuscito, viene creato quasi con amore e cresciuto e istruito trasmettendogli non solo lo scopo della sua vita, ma anche come a volte provare umanità e pietà può aiutare a raggiungere meglio i propri obiettivi.

Leigh è totalmente l’opposto. Creata con gli scarti putridi di cadaveri di reietti, nonostante alla fine abbia un aspetto quasi normale e anche attraente, in realtà è la personificazione del Male puro, quello con la M maiuscola, quello che passa sopra a tutto senza nessun tipo di remora.

Due villania che si completano a vicenda e riescono a instaurare un legame con il lettore molto più che i gemelli o gli altri personaggi che incontriamo nella lettura.

Un romanzo che sa essere anche un po’ complesso, ma che a modo suo sa come tenerti legato alla lettura.

Micol Borzatta

Copia ricevuta dalla casa editrice

Monstress Vol. 4 La prescelta – Marjorie Liu, Sana Takeda – Mondadori 2020

Segnalazione

Titolo: Monstress vol. 4 La prescelta
Autore: Marjorie Liu, Sana Takeda
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Anno edizione: 2020
Formato: Tascabile
In commercio dal: 3 giugno 2020
Pagine: 176 p., ill. , Rilegato
EAN: 9788804724827

Trama:

Maika e Corvin sono in viaggio attraverso una terra letale per ritrovare Kippa, alle prese con i suoi tremendi mostri. Ma quando Maika incontra uno straniero proveniente dal suo passato, la verità finalmente inizia a svelarsi. Maika sta per ottenere le risposte di cui è in cerca da sempre. Ma a quale prezzo? Nella guerra che si profila all’orizzonte, da che parte sceglierà di stare?

Making a Murderer – serie TV di Laura Ricciardi e Moira Demos

Recensione

Making a Murderer è una docu-serie statunitense prodotta da Netflix e narra di Steven Avery e della sua famiglia e del loro coinvolgimento in due processi penali.

La serie è composta da due stagioni, la prima copre dieci anni, spostandosi tra New York e il Wisconsin.

Steven Avery vive nel Wisconsin e lavora con tutta la famiglia nello sfasciacarrozze di loro proprietà, nella contea di Manitowoc.

Nel 1985 Steven Avery viene arrestato e condannato per lo stupro e il tentato omici­dio di Penny Beerntsen, nonostante avesse dimostrato di avere un alibi.

Steven rimarrà in prigione per 18 anni quando, finalmente, la Innocence Project riesce a dimostrare, con l’esame del DNA di un pelo pudico, la sua innocenza. Siamo nel 2003 e Steven intenta una causa civile da 36 milioni di dollari contro la contea di Manitowoc.

Nel 2005 viene trovato il cadavere di Teresa Holbach in un terreno confinante con lo sfasciacarrozze degli Avery.

La Halbach era stata poco tempo prima, quello stesso giorno, dagli Avery per fotografare un veicolo che era in vendita.

La gestione del caso parte subito malissimo, concentrandosi su come dimostrare la colpe­volezza di Steven, che nel frattempo viene arrestato e accusato di omicidio.

La polizia si aggrappa esclusivamente al fatto che la Holbach sia stata prima da Steven e poi trovata morta nel terreno confinante, come se fosse normale per un omicida lasciare il cadavere della propria vittima sull’uscio di casa propria.

Non riuscendo a ottenere una confessione da Steven, che continua a dichiararsi innocente, decidono di arrestare Brendan Dassey, nipote di Steven.

Brendan viene tenuto tutto il giorno in una stanza ad aspettare di parlare con qualcuno, senza cibo né acqua, poi a sera inoltrata iniziano a interrogarlo mettendolo sotto pressio­ne e suggerendogli le risposte da dare manipolandolo e approfittando della sua stanchezza mentale, finché lo fanno confessare e lo accusano di complicità con lo zio.

Subito dopo Brendan, dal carcere, chiamerà la madre e le dirà che è stato costretto a dire quelle bugie, che gli avevano detto che era l’unico modo per poter tornare a casa.

Durante il processo gli avvocati dimostreranno la coercizione e che le prove recuperate dopo la confessione fossero false, dimostrando come il campione di sangue di Avery recuperato sulla scena del crimine provenisse da una provetta di sangue prelevato 18 anni prima e che è stata trovata con i sigilli rotti e forata.

La serie trasmette i video reali in cui lo spettatore può vedere l’accanimento delle forze dell’ordine nei confronti di due innocenti, uno anche minorenne, solo per metterli in cattiva luce e coprire un precedente errore giudiziario, commettendone un altro identico.

Una serie che tocca nel profondo, che fa arrabbiare e fa venire voglia di urlare contro le forze dell’ordine attraverso lo schermo.

L’ennesimo esempio di come sempre più spesso la giustizia non funziona.

Micol Borzatta

Vista su Netflix

L’ultimo Dorcha – Arianna Colomba – Self Publishing 2020

Review Party

«Io, Robert Karth, stipulo questo contratto con il Dorcha, affinché porti fuori dalla prigione, sana e salva, questa ragazza. Dovrà prendersi cura di lei fin quando gli sarà permesso e fin tanto che non la riterrà al sicuro. La tratterà con rispetto e farà in modo che né lui, né altri, possano farle del male. In cambio, in anticipo, offro il pagamento di tre notti di riposo nella mia dimora, abiti puliti e le cure necessarie per la giovane.» L’uomo alzò il volto. Era chiaro il fatto che temesse di aver osato troppo e adesso si stava chiedendo se il Dorcha avrebbe accettato i termini del contratto o gettato la pergamena.
Gareth fissò un’ultima volta la giovane distesa sul tavolo. Passarono lunghi attimi e infine, a un tratto, si chinò sulla pergamena macchiata di sangue e soffiò.

Inizio Estate, 579 N. E.

Estrella vive con la madre, Patricia, e il patrigno William, dopo aver perso il pa­dre due anni prima.

William era un soldato molto promettente, ma un incidente durante la caccia al cervo e il successivo attacco da parte di una bestia dell’Oltremondo lo hanno trasformato in un disoccupato ubriacone.

Una notte William entra nella camera di Estrella e la violenta. Quando la mattina dopo lo racconta alla madre, questa le dà della meretrice e l’accusa di essere il demo­nio e la causa della sfortuna della famiglia.

Estrella prova a scappare, ma quando William le dice che in caso di fuga avrebbe ucciso Patricia, capisce che non può fare altro che rimanere in quella casa, in silenzio e sopportare il patrigno notte dopo notte.

Quando William prova a farsi Estrella in pieno giorno e vengono scoperti dalla madre, Patricia trascina la figlia nella piazza centrale accusandola di essere una strega che ha preso il posto della figlia e che è colpevole anche dei cinque mesi di pioggia continua.

Lord Donovan, capo del villaggio, nonostante le suppliche della moglie, Lady Sybill, che conosce la verità, è costretto a uccidere la ragazza per impiccagione come capro espiatorio per evitare un’isteria di massa.

Tarda Estate, 579 N. E.

Gareth, il Dorcha, viene chiamato da Lord Donovan per uccidere la Bestia dell’Oltremondo che sta uccidendo animali da cortile e bambini.

La Bestia si rivela essere un enorme lupo che Gareth decapita e porta la testa al Lord.

Arrivato al momento del pagamento il Dorcha scambia le monete che doveva rice­vere con una delle ragazze rinchiuse nel sotterraneo del palazzo, ragazze accusate di stregoneria dopo che, con l’impiccagione di Estrella, fu dato il via alla caccia alla streghe.

La ragazza si chiama Sive, e se anche all’apparenza sembra essere umana, Gareth percepisce che non lo è, nonostante non fosse nemmeno dell’Oltremondo.

Cosa ancora più strana Sive sembra avere un segreto riguardante qualcosa legato a Gareth e che dovrebbe sapere, ma inspiegabilmente non sa.

«No, è per te che provo pena, Dorcha. Mia nonna mi parlava di voi. Quando ero bambina, se facevo troppi capricci, mi diceva che avrebbe chiamato un Dorcha per farmi stare buona. Vi ho sempre visti come degli esseri oscuri, privi di anima e compassione, incapaci di scegliere tra bene e male. Invece, siete solo dei prigionieri, vincolati ai contratti.»

In un periodo in cui il fantasy è solo composto da saghe, Arianna Colomba porta un dark fantasy autoconclusivo che riesce a essere allo stesso livello di titoli più famosi.

Già dall’apertura della storia rimaniamo folgorati dallo stile scorrevole con cui l’autrice ci presenta il periodo storico e la mentalità che sta alla base delle vicende, trascinandoci in un mondo cupo e crudo, dove la superstizione è alla base delle scelte, dove un mezzo demone riesce a essere più umano e corretto degli uomini stessi.

Proprio questo modo di caratterizzare i personaggi ha fatto sì che si creasse un legame empatico, almeno con alcuni di loro, tipo Gareth, Roberto Anna, mentre con altri no perché o troppo poco caratterizzati, quindi piatti, o troppo stereotipati.

Davvero molto ben trattati i temi legati al pregiudizio e alla mentalità ristretta, molto presenti nel nostro passato, ma anche molto attuali, che portano all’annulla­mento della razionalità umana.

Per chi la cerca, è presente anche la love story, che fa da contorno a tutta la narra­zione dando delle piccole sfumature rosa qua e là alle tinte cupe del romanzo.

Un romanzo veramente piacevole che sa stupire.

«Per l’Oscurità e la Luce. 
Per la polvere e il ricordo. 
Per l’Equilibrio che tutto quanto mantiene. 
Io, Gareth il Dorcha, combatterò fino al mio ultimo respiro, vegliando su questo mondo. 
Avanzerò tra le tenebre e non farò distinzione tra giusti e ingiusti, ma veglierò sulla Legge che regola entrambi.»

Micol Borzatta

Copia ricevuta dall’autrice

Il portale degli obelischi. La terra spezzata. Vol. 2 – N. K. Jemisin – Mondadori 2020

Review Tour

Alla fine del volume precedente, che trovate recensito qui, abbiamo scoperto come Damaya, Syenite ed Essun siano la stessa persona in tre età diverse, e gli avvenimenti raccontati si svolgono in tre realtà temporali diverse.

Veniamo anche a conoscenza della vera identità di Hoa, un mangiapietra che ha scoperto, non si bene come, come far sì di nascondersi tra gli umani, muovendosi e comportandosi come loro, cosa che nessuno della sua razza è mai riuscito a fare.

Scopriamo, attraverso gli interludi, che Hoa è nato da un obelisco e che in realtà è la voce narrante di tutta la storia, facendoci capire che quello che noi crediamo essere il presente in realtà è il passato, viviamo tutti eventi già accaduti.

Come ultima cosa, quando Hoa, Essun e Tonke arrivano a Castrima, una cittadina sotterranea nascosto dentro a geode i cui cristalli sono fonte di energia alla popolazione e governata da Ykka, scoprono che sono stati riuniti moltissimi orogeni e mangiapietre, tutti richiamati dal potere di Ykka stessa, insieme ad altri immoti che sono scappati dai loro villaggi e hanno chiesto asilo, e tra questi ci sono anche Lerna e Alabaster.

Alabaster, appena sente che è arrivata anche Essun la convoca subito e le chiede di rimettersi nuovamente in contatto con gli obelischi, dote che aveva quando era ancora un’orogena del Fulcro, per poter finire il suo lavoro: finire di distruggere il mondo facendo partire una Quinta Stagione infinita e mortale e recuperare la Luna, il satellite sparito da tempo immemore.

A inizio libro riviviamo anche l’evento che ha dato inizio al volume precedente, ovvero la morte di Uche, ucciso a suon di pugni dal padre, ma lo viviamo visto con gli occhi di Nassun, che è indirettamente responsabile dello scoppio d’ira del padre, ma nello stesso tempo anche la loro salvezza.

Nassun e il padre infatti avevano un rapporto molto stretto, lei era la figlia preferita di lui, ed entrambi avevano del rancore nei confronti di Essun, così, senza considerare il cadavere del fratellino, padre e figlia scappano dal villaggio in direzione sud, dove si vocifera dell’esistenza di una città che può far tornare gli orogeni degli immoti, curandoli come se fossero solamente malati, ma ovviamente l’orogenia non si può curare e la città nasconde un segreto pericoloso.

Secondo romanzo della saga, possiamo immergerci nuovamente nelle bellissime atmosfere di questo mondo molto particolare, dove la magia è tornata ad avere un suo posto, nonostante provochi anche molto terrore.

A differenza del primo romanzo questa volta non seguiamo solo le vicende dal punto di vista di Essun, ma anche della figlia Nassun, di cui viviamo le vicende a partire dal momento in cui trova il fratellino morto, ma che non capisce esattamente la gravità della situazione avendo solo dieci anni, e il suo cambiamento radicale e la sua maturazione, che avviene in pochissime pagine, quando si accorge che il padre vorrebbe uccidere anche lei ma è combattuto, così impara a manipolarlo, a piangere a comando cercando di risvegliare ogni volta quegli istinti paterni che sono l’unico motivo per cui riesce a essere ancora viva.

Il cambiamento è sì molto repentino, quasi istantaneo, che porta una bambina di soli dieci anni a comportarsi quasi come un adulto, ma viene spiegato davvero molto bene, permettendo al lettore di percepire la paura e il pericolo per la propria vita che prova Nassun, e capendo così il cambiamento obbligatorio.

Lo sviluppo della storia è come sempre molto ben riuscito, la trama si srotola seguendo le due protagoniste, accavallandosi senza mai incontrarsi per buona parte della storia, portando il lettore a mangiarsi le mani ogni volta che una o l’altra passa nello stesso luogo ma o poco prima o poco dopo.

Il linguaggio è lo stesso del primo volume, e questo aiuta a entrare più facilmente nella storia, perché oramai le terminologie particolari e strane le conosciamo già, non dobbiamo faticare per capirle, permettendo così un rapimento più totale e un’immersione più profonda.

Il mondo oramai è totalmente stravolto, la Quinta Stagione è arrivata e ogni personaggio sta combattendo per sopravvivere, ma le tematiche relative alla famiglia, al rapporto d’amore madre e figlia, ai sentimenti e ai principi fondamentali che muovono ogni azione, riescono a prendere un posto molto predominante, guidando i personaggi principali ed evitando che si trasformino in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, insegnando così al lettore che la propria morale e la propria coscienza sono sempre molto importanti.

Anche questa volta il tutto è condito da colpi di scena emozionanti, sempre raccontato da Hoa e farcito da interludi che spiegano alcuni sviluppi e le loro conseguenze.

Davvero un romanzo emozionante che ci fa bramare l’uscita del terzo il prima possibile.

Micol Borzatta

Copia ricevuta dalla casa editrice

La corona di mezzanotte – Sarah J. Maas – Mondadori 2016

Segnalazione

Titolo: La corona di mezzanotte
Autore: Sarah J. Maas
Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Anno edizione: 2016
Formato: Tascabile
In commercio dal: 25 ottobre 2016
Pagine: 429 p., Brossura

Trama:

Celaena è sopravvissuta ai lavori forzati nelle miniere di Endovier e ha vinto la gara all’ultimo sangue per diventare la paladina del re. Da mesi il suo compito è uccidere per conto della corona, ma lei non ha mai rispettato il giuramento di fedeltà al trono: ha concesso alle vittime la possibilità di fuggire e ne ha inscenato la morte. Presto però Celaena dovrà preoccuparsi di qualcosa di più pericoloso dell’ira del sovrano. Nei sotterranei del castello cova una minaccia oscura e devastante, forse legata agli antichi riti magici banditi dal regno…

Le Belve – Manlio Castagna, Guido Sgardoli – Piemme 2020

Recensione

Nella casa dove c’è un gatto non si entra senza scarpe, perchè ci si potrebbe far male con le ossa dei serpenti che il gatto ha ucciso; e nella casa dove il gatto non c’è non si entra al buio perché ci potrebbe essere un serpente e senza saperlo si corre un pericolo.

Presigallo, Ferrara, 1976

In una casa desolata una donna è rinchiusa in una stanza, è terrorizzata e chiede aiuto, quando da alcune feritoie entrano una dozzina di belve affamate che la sbranano viva.

Dall’altra parte della casa il figlio Walter chiede alla zia perché la madre stia urlando, e come risposta ottiene una frase secca e fredda: è pazza!

Tresigallo, Ferrara, 2020

Una scolaresca diciassettenne di Ferrara arriva in paese per una visita guidata all’ospedale Boeri.

Poco prima di entrare Giulia, un’alunna, si sente chiamare da una voce femminile, ma guardando da dove proveniva non c’era nessuno e, giratosi di nuovo verso l’edificio, vede qualcuno dietro una delle finestre che sparisce subito.

Nessuno lo sa ma Giulia ha la capacità di vedere e percepire gli spiriti bloccati in questo mondo.

Mentre i ragazzi stanno facendo il giro turistico guidato vengono presi in ostaggio da tre delinquenti: Lince, Poiana e Rospo.

I ragazzi sono terrorizzati, ma non saranno gli unici perché l’ospedale si sta svegliando.

Romanzo horror non molto lungo ma davvero intenso.

Il romanzo nasce quando Guido Sgardoli, autore di The Stone, incontra Manlio Castagna, autore della saga Petrademone.

Castagna aveva finito proprio in quel periodo la lettura di The Stone che lo aveva colpito positivamente, oltretutto parlando con Sgardoli avevano scoperto di avere tantissime cose in comune, tra cui la passione per Stephen King, così decisero di scrivere un libro a quattro mani, in cui hanno fatto a gara a chi spaventava di più l’altro, e successivamente trasformarlo in film, infatti uscirà il film di le Belve.

Per quanto riguarda la lettura parto subito dall’unico, diciamo, neo trovato: certe scene di apparizioni, che non specificherò per non fare spoiler, ricordano vari film horror già visti e rivisti, ma tutto sommato non hanno dato fastidio né un senso di minestra riscaldata, anzi mi sono comunque piaciute molto.

Le ambientazioni sono molto ben descritte, avvolgono appieno per tutta la lettura come se uscissero dalle pagine trasformando tutto intorno a noi in un clima gotico e lovecraftiano che ci porterà a soffrire di claustrofobia e asma.

I personaggi non sono molto descritti a livello fisico, solo alcuni particolari unici, ma impariamo a conoscerli talmente bene attraverso pensieri, sentimenti, emozioni, comportamento e carattere che ci sembrano vecchi amici che conosciamo sotto ogni aspetto, riconoscendoli anche senza bisogno di nominarli sempre.

Lo sviluppo della storia è molto ben realizzato, non ci sono buchi o punti morti, e i due stili si amalgamano talmente bene da sembrare uno solo.

Non mancano colpi di scena e finale mozzafiato, ma la parte che mi è piaciuta di più è stata la trasformazione dei personaggi, in alcuni casi si è trattato solo di una crescita interiore, ma in altri ha portato un cambiamento radicale, però sempre ben spiegato e plausibile.

Una lettura incredibile di cui non vedo l’ora di vedere il film.

Micol Borzatta

Copia di proprietà