Review Tour
Alla fine del volume precedente, che trovate recensito qui, abbiamo scoperto come Damaya, Syenite ed Essun siano la stessa persona in tre età diverse, e gli avvenimenti raccontati si svolgono in tre realtà temporali diverse.
Veniamo anche a conoscenza della vera identità di Hoa, un mangiapietra che ha scoperto, non si bene come, come far sì di nascondersi tra gli umani, muovendosi e comportandosi come loro, cosa che nessuno della sua razza è mai riuscito a fare.
Scopriamo, attraverso gli interludi, che Hoa è nato da un obelisco e che in realtà è la voce narrante di tutta la storia, facendoci capire che quello che noi crediamo essere il presente in realtà è il passato, viviamo tutti eventi già accaduti.
Come ultima cosa, quando Hoa, Essun e Tonke arrivano a Castrima, una cittadina sotterranea nascosto dentro a geode i cui cristalli sono fonte di energia alla popolazione e governata da Ykka, scoprono che sono stati riuniti moltissimi orogeni e mangiapietre, tutti richiamati dal potere di Ykka stessa, insieme ad altri immoti che sono scappati dai loro villaggi e hanno chiesto asilo, e tra questi ci sono anche Lerna e Alabaster.
Alabaster, appena sente che è arrivata anche Essun la convoca subito e le chiede di rimettersi nuovamente in contatto con gli obelischi, dote che aveva quando era ancora un’orogena del Fulcro, per poter finire il suo lavoro: finire di distruggere il mondo facendo partire una Quinta Stagione infinita e mortale e recuperare la Luna, il satellite sparito da tempo immemore.
A inizio libro riviviamo anche l’evento che ha dato inizio al volume precedente, ovvero la morte di Uche, ucciso a suon di pugni dal padre, ma lo viviamo visto con gli occhi di Nassun, che è indirettamente responsabile dello scoppio d’ira del padre, ma nello stesso tempo anche la loro salvezza.
Nassun e il padre infatti avevano un rapporto molto stretto, lei era la figlia preferita di lui, ed entrambi avevano del rancore nei confronti di Essun, così, senza considerare il cadavere del fratellino, padre e figlia scappano dal villaggio in direzione sud, dove si vocifera dell’esistenza di una città che può far tornare gli orogeni degli immoti, curandoli come se fossero solamente malati, ma ovviamente l’orogenia non si può curare e la città nasconde un segreto pericoloso.
Secondo romanzo della saga, possiamo immergerci nuovamente nelle bellissime atmosfere di questo mondo molto particolare, dove la magia è tornata ad avere un suo posto, nonostante provochi anche molto terrore.
A differenza del primo romanzo questa volta non seguiamo solo le vicende dal punto di vista di Essun, ma anche della figlia Nassun, di cui viviamo le vicende a partire dal momento in cui trova il fratellino morto, ma che non capisce esattamente la gravità della situazione avendo solo dieci anni, e il suo cambiamento radicale e la sua maturazione, che avviene in pochissime pagine, quando si accorge che il padre vorrebbe uccidere anche lei ma è combattuto, così impara a manipolarlo, a piangere a comando cercando di risvegliare ogni volta quegli istinti paterni che sono l’unico motivo per cui riesce a essere ancora viva.
Il cambiamento è sì molto repentino, quasi istantaneo, che porta una bambina di soli dieci anni a comportarsi quasi come un adulto, ma viene spiegato davvero molto bene, permettendo al lettore di percepire la paura e il pericolo per la propria vita che prova Nassun, e capendo così il cambiamento obbligatorio.
Lo sviluppo della storia è come sempre molto ben riuscito, la trama si srotola seguendo le due protagoniste, accavallandosi senza mai incontrarsi per buona parte della storia, portando il lettore a mangiarsi le mani ogni volta che una o l’altra passa nello stesso luogo ma o poco prima o poco dopo.
Il linguaggio è lo stesso del primo volume, e questo aiuta a entrare più facilmente nella storia, perché oramai le terminologie particolari e strane le conosciamo già, non dobbiamo faticare per capirle, permettendo così un rapimento più totale e un’immersione più profonda.
Il mondo oramai è totalmente stravolto, la Quinta Stagione è arrivata e ogni personaggio sta combattendo per sopravvivere, ma le tematiche relative alla famiglia, al rapporto d’amore madre e figlia, ai sentimenti e ai principi fondamentali che muovono ogni azione, riescono a prendere un posto molto predominante, guidando i personaggi principali ed evitando che si trasformino in animali mossi solo dall’istinto di sopravvivenza, insegnando così al lettore che la propria morale e la propria coscienza sono sempre molto importanti.
Anche questa volta il tutto è condito da colpi di scena emozionanti, sempre raccontato da Hoa e farcito da interludi che spiegano alcuni sviluppi e le loro conseguenze.
Davvero un romanzo emozionante che ci fa bramare l’uscita del terzo il prima possibile.
Micol Borzatta
Copia ricevuta dalla casa editrice