John Barrett, uomo concreto ma anche cattolico, dopo aver perso il lavoro, e quindi aver iniziato a stare a casa più spesso, ha iniziato a vedere che la figlia maggiore, Marjorie, teneva comportamenti strani. Decide così, insieme alla moglie Sara, di farla visitare, ma tutti i medici che la visitano non riescono a capire cos’abbia, e tutte le terapie non fanno nulla, anzi sembra peggiorare sempre di più.
Un giorno John decide di rivolgersi a un prete che decide di visitarla. Dopo una prima visita convince John della presenza di un demone dentro alla figlia e che bisogna eseguire un esorcismo al più presto.
John e Sara iniziano a litigare, ma alla fine Sara accetta l’idea strampalata dell’esorcismo e fanno visitare Marjorie da un medico mandato dalla Curia in modo che possa dare il via libera al rito.
In tutto questo c’è qualcun altro che vive la situazione in maniera molto strana, ed è Merry, la figlia minore dei Barrett che ha solo otto anni e idolatra la sorella.
Merry è l’unica con cui la sorella continua a confidarsi, pur dandole messaggi contradditori.
Avviene il giorno dell’esorcismo, ma le cose non vanno propriamente come ci si era aspettati.
Quindici anni dopo gli avvenimenti, la giornalista Rachel Nevil decide di riportare Merry in quella casa e intervistarla per poter scrivere un libro verità sui fatti accaduti in quei giorni lugubri.
Merry inizia a raccontare, partendo dai primi comportamenti strani della sorella, fino ad arrivare al momento in cui lei e i suoi genitori muoiono, rimanendo così l’unica sopravvissuta.
Pur essendo molto simile a L’esorcista, cosa oltretutto voluta dall’autore come dimostra il fatto che lo fa dire apertamente da Merry, voce narrante di tutta la storia, risulta comunque molto originale, grazie all’impostazione scelta da Tremblay.
In romanzo infatti è il racconto diretto dei fatti avvenuti, visti dagli occhi di una bambina di otto anni, che non comprendendo esattamente tutto, cerca di darsi spiegazioni più o meno logiche, ma sempre alla portata di una mente di una bambina.
Un viaggio intenso nella mente di una persona che cerca, tramite i ricordi, di condividere con noi lettori il carattere e i pensieri suoi e di coloro che la circondano.
Con la narrazione in prima persona possiamo vivere interamente la mente e la coscienza di Merry, trasformandoci in lei, in modo da entrare ancora di più nel romanzo, come se fossimo presenti sulla scena.
Coinvolgente e stupefacente non permette di staccarci nemmeno per un minuto dalle sue pagine, e quando si è obbligati a causa degli impegni giornalieri, si rimane con un senso di ansia, angoscia e incompletezza che può passare solo riprendendo la lettura per scoprire il resto della storia e arrivare a comprendere fino in fondo tutti i fatti.
Micol Borzatta