ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER
Bononia 1349
Padre Egidio Galuzzi è un inquisitore. Il suo compito è di punire i Reietti, ovvero coloro reputati contro la chiesa, tra cui anche i malati di peste.
Malato anch’esso di peste, malattia che tiene nascosto il più possibile, padre Egidio inizia a essere perseguitato dai fantasmi di Mattia da Parma e dei suoi due figli, le ultime sue vittime di un lungo elenco.
Convinto che il loro continuo ritorno sia a causa di una sepoltura troppo leggera, una notte decide di scavare le loro tombe trafiggere i loro cadaveri con dei lunghi chiodi arrugginiti in modo da inchiodarli nel mondo dei morti e impedirne il ritorno.
Colto sul fatto dalle guardie, viene incarcerato e torturato fino a quando non confessa tutto. Confessione che gli procura la pena di morte.
Padre Egidio viene portato al municipio e impiccato. Stessa morte che lui aveva distribuito.
Giorni nostri
Aurora Scalviati è un vice ispettore della polizia di Torino. Dopo una missione finita male in un vecchio mattatoio, che ha portato alla morte del suo partner e a un suo ferimento quasi mortale, viene prima giudicata dagli Affari Interni, essendo stata la sua pistola l’arma incriminata, e poi operata più volte al cervello, dove tutt’ora dimora una scheggia di proiettile, e poi rinchiusa in un ospedale psichiatrico per qualche tempo, in attesa che il la sua condizione bipolare guarisse.
Ritornata in servizio, Aurora viene inviata a Sparvara, in Emilia, una piccola cittadina dove normalmente non accade mai nulla.
La sera del suo arrivo si imbatte subito in un posto di blocco a causa di un efferato omicidio: la moglie di un ex poliziotto è stata ritrovata a casa uccisa da colpi di ascia e con dei chiodi conficcati in un braccio e negli occhi, mentre il marito e la figlia sono spariti.
Aurora inizia subito a indagare, anche se il PM Torrese e l’ispettore Piolani cercheranno in tutti i modi di tenerla fuori, fino a ritrovare l’ex poliziotto morto e con dei chiodi piantati nel corpo e la bambina, viva ma in condizioni critiche a causa di un’ipotermia e di uno stato di incoscienza.
La bambina viene ricoverata immediatamente, a livello fisico sta bene, però non si risveglia dallo stato di incoscienza in cui è precipitata al momento del ritrovamento.
Aurora non si dà pace, convinta che il colpevole sia un serial killer e non un malvivente qualunque, e la scoperta di altri due cadaveri le dà ragione. Nonostante ciò i suoi superiori persistono a volerla tenere fuori dalle indagini.
Aurora continuerà ugualmente a indagare fino a quando scoprirà vari segreti dei suoi colleghi e che il crimine è collegato a un crimine di vent’anni prima.
Romanzo avvincente che sa come conquistarti fin dalle primissime pagine, creando da subito un’atmosfera oscura e misteriosa.
Le descrizioni sono minuziose e molto particolareggiate, specialmente per quanto riguarda la parte mentale dei personaggi, creando così un forte legame empatico loro e lettore, che inizia a sentire i loro pensieri quasi come se fossero propri.
Bellissima la sensazione, che riesce a trasmetterci l’autrice durante la lettura, di essere riusciti a scoprire il colpevole, per poi venir smentiti immediatamente nelle righe successive. Cosa questa che si ripete più volte, e invece di diventare noiosa coinvolge ancora di più il lettore.
Unica cosa che mi ha lasciata un po’ perplessa, ma che non ha per niente rovinato il romanzo, è stata la parte in cui Aurora parla con Curzi, discussione che è praticamente identica a quella che avviene nel Silenzio degli innocenti tra Hannibal e Clarice.
Romanzo spettacolare che rivela e conferma per l’ennesima volta la bravura dell’autrice.
Micol Borzatta