
La bottega degli incanti è una raccolta di tre racconti dove la protagonista è proprio questa piccola bottega, che si trova nel paesino di Veneficio a un’ora e mezza da Milano, molto strana e particolare che vende e scambia oggetti magici condotta da Elia, uno stregone dalle facettature tedesche, abbastanza giovane, che ha come un famiglio un pappagallo che si trasforma in una bellissima donna color caramello.
Nel primo racconto, Impercettibile, troviamo la storia di Paola, una bambina di 5 anni che è ricoverata nel reparto di pediatria all’ospedale per un tumore al pancreas, intestino e fegato, non curabile e nemmeno operabile. Paola è la figliastra di Luna, una donna all’apparenza molto forte e concreta, che in realtà ha perso troppe persone care nella vita e non ce la farebbe a sopportare una nuova perdita, perché nonostante Paola non sia figlia sua, ma del primo matrimonio di suo marito, lei ci è molto affezionata.
Accanto a Luna abbiamo la sorella, Ambra, che purtroppo è morta in un incidente in macchina, ma che rimane sulla terra come fantasma per proteggerla.
Durante una visita da parte di Luna a Elia per chiedere una magia che potesse salvare la piccola Paola, Ambra scopre che Elia riesce a sentirla. Rimane subito stupefatta, perché Elia è la prima persona che percepisce la sua presenza, e tra i due nasce una bellissima amicizia che porterà anche ad aiutare Paola.
Nel secondo racconto, La cena del venerdì, troviamo Giada, una licantropa che è stata invitata alla famosissima cena del venerdì a casa della sua capa. Sapendo che il nervosismo, la tensione, la rabbia le fanno scattare la mutazione, Giada si rivolge a Elia per farsi dare una pozione che possa tenere a bada la sua trasformazione in modo da non causare danni durante la cena.
Alla cena Giada trova la sua capa in compagnia di altre cinque stronze dell’alta società che non si lasciano scappare l’occasione di lanciarle subito delle frecciatine appena viene annunciata nel salone.
Giada si sente salire subito la rabbia, ma riesce a contrattarla, almeno fino a quando le sei arpie non iniziano a parlare male di una cliente di Giada. A quel punto a Giada viene un’idea, e non vede l’ora di pregustarsi la sua cena del venerdì.
Nell’ultimo racconto, Natale ritrovato, abbiamo come protagonista la direttrice di un’importante albergo che deve preparare tutto per l’annuale festa della vigilia.
Sofia Della Valle sono anni che non festeggia più il Natale, e che con una scusa o un’altra non si reca nemmeno a trovare i suoi genitori, ma quest’anno è un anno particolare. Infatti i genitori hanno pregato tanto per poterla rivedere che la loro preghiera è stata presa in consegna da una fata che interverrà nella vita di Sofia fino a cambiarla.
Inizialmente Sofia crede di diventare matta, continua a vedere fantasmi del passato e immagini relative al futuro che non esistono, ma piano ma piano qualcosa in lei cambia.
La raccolta è davvero molto bella e leggerla nei giorni natalizi è proprio il periodo perfetto.
I primi due racconti hanno al loro interno una morale molto fine e intensa, lo stile di narrazione è semplice, lineare e molto sentimentale, arriva subito al cuore e all’animo, facendo commuovere il lettore, nel primo, e provare la stessa rabbia di Giada, nel secondo.
Pur avendo come protagonisti personaggi ormai noti e molto utilizzati, un fantasma nel primo e una licantropa nel secondo, le storie sono innovative e particolari e non danno nessun senso di déjà vu.
Il terzo racconto è quello che colpisce meno. La protagonista è la solita donna in carriera che tralascia gli affetti per il lavoro, che a causa del suo stile di vita ha inaridito il cuore e che tratta tutti come se fossero degli stracci usa e getta. Ovvero la versione femminile di Scrooge, e come nella famosissima storia di Scrooge troviamo le visioni dei Natali passati e futuri che servono per cambiare l’animo di Sofia e trasformarla.
La storia non ha nulla di innovativo o di particolare, è esattamente Il canto di Natale di Dickens in versione femminile, dove al posto dei fantasmi dei Natali abbiamo una fata e un ciondolo, ma per il resto non cambia assolutamente nulla.
Una raccolta piacevole e piena di magia che letta la sera della vigilia o il giorno di Natale insieme alla famiglia appassiona tutti creando maggiormente quell’atmosfera di unione e di amore proprio di questa festa.
Micol Borzatta