Recensione
“Non c’è mai un solo modo per andare da un punto X a un punto Y”.
Io direi che non esiste un’unica strada da percorrere per vivere e crescere.
Raccolta di racconti che toccano nel profondo l’animo umano sondandolo in ogni suo aspetto e approfondendo in ognuno di esso un tema diverso, ma con un unico filo conduttore, perché ognuno di noi almeno una volta nella vita ha avuto la brutta sensazione di aver perso la strada nella vita e non sapere più quale sia il proprio ruolo, il proprio scopo, la propria destinazione.
Andiamo a vedere qualche racconto tra quelli che mi sono piaciuti di più.
La terra di nessuno
Manfredi è un pittore che dopo la morte della moglie ha piano piano perso l’ispirazione fino ad arrivare, due anni dopo il tragico evento, a non essere più in grado di dipingere.
Decide cosi’ di prendere lo zaino, chiudere la casa che ha diviso con la moglie e partire, fino a quando arriva a un bosco, prosegue fino al limitare di un villaggio, in una Zona arida, come il suo animo, chiamata terra di nessuno.
La gente del villaggio inizia a definirlo pazzo, ma lui non se ne cura, fino a quando la nascita di una margherita segna un nuovo inizio.
Il tema alla base del racconto è l’elaborazione del tutto, che viene spiegato attraverso i comportamenti e i pensieri di Manfredi.
La parte in cui protegge la margherita ricorda molto il Piccolo Principe con la rosa, ma la storia sa arrivare al cuore del lettore commuovendo io.
La seconda occasione
Franco è a scuola, siamo all’ultima ora, il sole entra caldo dalla finestra e la maestra sta leggendo l’ultimo capitolo di Pinocchio, e lui si sta rilassando quando il tempo vola e si trova sposato, padre di tre gemelle di cinque anni e con un lavoro che lo estenua e che lo porta a fuggire.
Arrivato in un paesino sperduto decide di fermarsi in un bar, di fronte alla casa di una vecchietta che aspetta che il figlio Carlo torni a casa, ma lei non ha mai avuto un figlio.
Franco decide così di far finta di essere Carlo e passa tutta la mattinata con la vecchina.
Mattinata che gli cambierà il suo modo di affrontare la vita.
Tutti quanti abbiamo avuto un momento nella vita in cui vorremmo fuggire e lasciare tutto, ma in quei momenti in realtà vorremmo fuggire da noi stessi, ma invece dovremmo solo imparare a vivere il momento per costruirci il futuro che vorremmo.
Il testamento
Dopo la morte del nonno, tre nipoti vengono invitati dalla nonna a casa sua per cercare il testamento, dicendo loro che dovevano partecipare a una caccia al tesoro, gioco che facevano sempre con il nonno.
Ognuno dei tre nipoti accetta l’invito e partecipa alla ricerca, ma non sono spinti dall’avidità, non sono interessati al patrimonio del nonno, che oltretutto sanno e sere esiguo, ma vogliono scappare per un po’ di tempo dalle loro vite, dai loro problemi e dai loro problemi.
Durante la caccia al tesoro hanno modo di scoprire molte verità nascoste che li faranno riflettere sulle loro vite.
Un viaggio interiore che porta anche il lettore a interrogarsi sulla propria vita e le scelte fatte.
Il volo della farfalla
Un bambino senza mani si rattrista quando a scuola tutti i suoi compagni iniziano a disegnare e lui non può.
Vedendolo triste una farfalla decide di aiutarlo e realizzano il miglior disegno mai visto.
Come premio i genitori decidono di fargli dono di mani bioniche, trasformandolo in un bambino normale.
Spesso vogliamo essere come il resto del mondo, assomigliare agli altri e cancellare quelle car attesti che che riteniamo difetti, ma sono proprio i difetti che ci rendono speciali e unici e dobbiamo imparare ad amarli.
Questi sono i racconti, su 17, che mi sono piaciuti di più. Degli altri 13 alcuni non li ho capiti, alcuni mi hanno lasciato indifferente e uno, la stanza segreta, mi ha ricordato troppo il film d’animazione Inside out.
I racconti sono sviluppati molto bene nonostante la loro brevità, con descrizioni ben fatte che non sono troppo logorroiche.
Il linguaggio è molto semplice e arriva fino all’anima.
Una lettura fuori dalla mia comfort zone, non amo particolarmente le raccolte di racconti, ma che ha saputo donarmi momenti piacevoli e riflessioni profonde.
Micol Borzatta
Copia ricevuta dall’autrice