
Edmond Dantès è un giovane marinaio che, grazie ai suoi meriti, sta per essere promosso capitano e sta per sposarsi con la fidanzata, la bellissima catalana Mercédès.
Danglars, scrivano della nave su cui lavora Edmond, aspira da tempo al posto di capitano e per questo è geloso del ragazzo.
Gelosia che lo porta ad associarsi con Fernand Mondego, cugino di Mercédès e innamorato di lei, per organizzare un complotto che accusi Edmond di essere un agente bonapartista.
Per far ciò scrivono una lettera anonima che arriva nelle mani del procuratore Gérard Villefort, che per difendere il padre, davvero bonapartista, e volenteroso di far carriera, decide di incarcerare Edmond.
In prigione Edmond incontra l’abate Faria che lo aiuta a scappare e gli comunica dell’esistenza di un grandissimo tesoro sull’isola di Montecristo.
Edmond fugge dalla prigione e nasce così il Conte di Montecristo, figura misteriosa e ben voluta da tutta la società, che non riconosce per nulla Edmond, non sapendo che così lo aiutano ad avere la sua vendetta su coloro che lo hanno privato di tutto.
Romanzo molto lungo e scritto in modo altalenante.
L’inizio infatti è davvero molto lenta e pesante. Serve molto perché effettivamente si ha modo di conoscere il periodo storico in cui avviene tutta la vicenda e tutti i personaggi importanti, e molti di essi si inizia a odiarli fin dalle prime righe, ma la narrazione è davvero lentissima, e la parte relativa al periodo storico sembra un vero e proprio libro scolastico.
Completamente diversa invece da quando Edmond viene incarcerato.
Il ritmo cambia radicalmente, diventa molto più intenso, trasmettendo prima il senso di abbandono e di dolore di Edmond, e poi frenetico per coinvolgerci nella fuga e, successivamente nell’ideazione della vendetta.
Personaggi e ambientazioni sono davvero molto ben descritte, nei minimi particolari e pieni di sfumature, che rendono il tutto davvero molto reale.
La storia è davvero molto ben sviluppata e attira la curiosità del lettore per quello che avviene dopo, talmente tanto che non si vorrebbe mai che finisse, anche dopo aver finito il romanzo.
Un romanzo davvero incredibile che nonostante la mole lo si divora.
Micol Borzatta