Recensione
Un palazzo viene dato alle fiamme, tutto quello che ne rimane è cenere. Prima pensavo che questo valesse per ogni cosa, famiglie, amici, sentimenti. Ora so che a volte, se l’amore è vero amore, niente può separare due persone fatte per stare insieme.
Shelly Webster ed Eric Draven sono due ragazzi che si amano alla follia e hanno deciso di sposarsi il giorno di Halloween.
La notte prima però, la notte del diavolo, chiamata così perché tutti i teppisti della città appicca incendi e la criminalità sale alle stelle, ricevono la visita da quattro uomini, T-Bird, Skank, Funboy e Tin Tin, che vogliono spaventare Shelly a causa di una petizione fatta contro il loro capo che voleva a tutti i costi acquisire il palazzo in cui vivono, ma le cose degenerano, lei viene violentata e ferita mortalmente, morirà poi in ospedale dopo ben trenta ore di sofferenze atroci, mentre Eric viene ucciso a colpi di pistola e poi gettato fuori dalla finestra.
Un anno dopo Eric torna dal regno dei morti grazie a un corvo che, come narra la leggenda, è il Caronte che trasporta le anime dei morti nel mondo dei vivi quando hanno delle situazioni da risolvere, ed Eric deve vendicarsi della sua morte ma, soprattutto, della morte di Shelly.
Non può piovere per sempre
Un film del 1994 basato sull’omonimo fumetto di James O’Barr Il corvo.
La storia è toccante e affronta temi delicati e importanti, come il rapporto tra madre e figlia, rappresentato da Darla e Sara, il problema della droga, affrontato da Darla, e l’amore vero e puro che unisce in vita come nella morte, l’amore che lega Shelly ed Eric.
Un film che è invecchiato benissimo, infatti l’ho rivisto un paio di settimane fa e non risente per niente del tempo, gli effetti speciali sono ancora spettacolari e i temi sempre odierni.
Magnifica l’interpretazione di Brandon Lee, che ha saputo dar vita a un personaggio che fino a quel momento era solo rappresentato in un fumetto trasformandolo da bidimensionale a tridimensionale e dandogli, nel vero senso dei termini, vita e anima.
Ho qualcosa da regalarti, qualcosa che non voglio più… 30 ore di sofferenze! tutte insieme! Tutte per te!
La tragica morte reale di Brandon Lee nella scena in cui gli sparano ha reso il film una leggenda e fatto sì che sia Brandon che Eric entrassero nell’animo e nel cuore degli spettatori indelebilmente, fondendoli in una cosa sola.
La morte è stata catalogata come incidente, una negligenza, una svista. Alcuni operatori non hanno pulito per bene l’arma di scena, facendo sì che al momento dello sparo la pistola sparasse veramente colpendo l’attore con un pezzo di carta che si è trasformato al momento dell’impatto, a causa della velocità, in un proiettile reale, ferendolo a morte.
In un primo momento nessuno se n’è accorto, si pensava fosse solo recitazione, ma Brandon rimaneva a terra troppo a lungo, quel secondo di troppo rotto dalle urla della fidanzata Eliza che ha chiamato il suo nome a gran voce e ai passi veloci di tutti i presenti che si sono riuniti intorno al corpo per cercare di aiutarlo.
Morì in ospedale durante l’intervento chirurgico.
Una grandissima perdita per il cinema e per il mondo, com’è capitato per il padre Bruce anni prima.
Uccidendo il corvo distruggeremo l’uomo
Un film che ha fatto la storia del cinema.
Micol Borzatta