ARTICOLO – Halloween. Storia e leggenda

Anche quest’anno ottobre è finalmente arrivato, per la mia assoluta gioia.

Chi mi conosce infatti sa che io ho un amore spropositato per questo mese in particolare, per molteplici motivi, il primo è perché è il mio mese di nascita, poi perché è l’inizio effettivo dell’autunno, a ottobre infatti le temperature iniziano finalmente a calare, e cosa ancora più importante, solamente tre giorni dopo quello della mia nascita c’è quella che ritengo essere la festa più bella di tutto l’anno: Halloween.

Ormai sappiamo tutti, più o meno cosa sia Halloween, ma non tutti sanno però quale sia la sua origine e da cosa sia nata la sua leggenda più famosa.

La festa di Halloween, nome scozzese, viene chiamata anche All Hallows’ Eve (che letteralmente significa vigilia di Ognissanti) e in Italia Notte di Tutti i santi, e si celebra il 31 di ottobre, ovvero la notte prima di Ognissanti, per l’appunto.

Con la festa di Halloween si dà il via alla celebrazione di Allhallowtide, ovvero quel periodo dell’anno liturgico che viene dedicato alla memoria dei morti, dei santi, e di tutti i defunti in generale.

Questo tipo di celebrazione è presente nella storia fin dall’Alto Medioevo, prevalentemente in Irlanda e Inghilterra.

Nell’Ottocento è stato ipotizzato che questa festività derivasse da Samhain, una festività celtica corrispondente alla fine della stagione estiva, e celebrata tra il 31 ottobre e il 1 novembre.

Ancora oggi questa diatriba è aperta.

Le attività che si fanno per festeggiare Halloween comprendono partecipare a feste in maschera, accendere falò, visitare luoghi infestati, il famosissimo giro per le abitazioni per fare Dolcetto o scherzetto, e intagliare zucche che verranno poi illuminate da candeline poste al loro interno.

La consuetudine del mascherarsi, è collegabile con l’idea che nella notte di Halloween il velo che divide il mondo dei vivi e il mondo dei morti sia molto sottile, permettendo così ai defunti di poter tornare a far visita alle proprie famiglie.

Da questa credenza l’uso dei vividi mascherarsi per far sì che vivi e morti si amalga­mi no e nessuno dei due si spaventi. Da questo pensiero nasce anche la festa messicana Dia de los muertos.

Altro discorso è l’intaglio delle zucche.

L’usanza dell’intaglio risale alle Highlands scozzesi e all’Ir­landa, dove si usavano rape intagliate con candele all’interno da usare come lanterne per farsi luce nella notte di Halloween.

E sì, avete letto bene, rape non zucche, perché erano le rape originariamente i tuberi scelti, per via della loro enorme diffusione, ma quando i pellegrini inglesi sono approdati sul­le coste americane, non trovando le rape con la stessa facilità, le hanno sostituite con le zucche, molto più reperibili in queste nuove terre, mantenendo però lo stesso nome: Jack o’lantern.

Da dove deriva il nome Jack o’lantern, e cosa c’entra con Halloween?

Il nome Jack o’lantern deriva dalla leggenda di un Ne’er-do-well (letteralmente non ne combino una giusta) chiamato Stingy Jack, un fannullone ubriacone scommettitore e dal pessimo carat­tere.

La leggenda narra che in una sera di Halloween, dopo l’ennesima sbronza, gli apparve il Demonio intenzionato a impossessarsi della sua anima da peccatore.

Jack chiese al Diavolo che gli venisse concesso di bere un ultimo bicchierino.

Ottenuto il permesso, si lamentò del fatto che non aveva nemmeno un soldo per pagare la consumazione, così pregò il Demonio di trasformarsi in una moneta da 6 pence.

Avvenuta la mutazione, Jack afferrò la moneta e la mise nel suo portafoglio, avente la caratteristica di una croce ricamata sopra.

Imprigionato irrimediabilmente, per riottenere la libertà, il Diavolo accettò il patto proposto da Jack, che consisteva nel posticipare di un anno la sua morte.

La vigilia di Ognissanti seguente, il Diavolo si ripresentò per ottenere l’anima dell’uomo.

Questa volta Jack gli propose una scommessa: non sarebbe più riuscito a scendere da un albero.

Il Diavolo sorrise e accettò, salendo su un albero lì vicino.

Fu allora che Jack incise sulla corteccia una croce, che impediva al Diavolo di saltare giù.

Con la vittoria in pugno, Jack propose al Diavolo un patto: egli avrebbe cancellato la croce, se lui si fosse impegnato a non tentarlo più.

Dopo circa un anno, Jack morì.

Al suo bussare alle porte del Paradiso venne risposto che non sarebbe potuto entrare perché aveva condotto una vita dissoluta piena di peccati.

Giunto all’Inferno, anche il Diavolo gli negò il permesso di entrare, perché ancora offeso per come era stato raggirato dall’uomo.

Tuttavia il Diavolo donò a Jack un tizzone che gli illuminasse la strada nel limbo oscuro.

Jack si ingegnò per far durare più a lungo quella luce e la ripose in una rapa svuotata, ricavandone così una lanterna.

Da allora, nelle notti della vigilia di Ognissanti è possibile scorgere la fiammella di Jack, che vaga alla ricerca della sua strada.

Da allora Jack fu soprannominato Jack o’Lantern (ma anche Hob O’Lantern, Fox Fire, Corpse Candle, Will O’ The Wisp).

E con questo vi ho raccontato le basi di questa festa meravigliosa che amo e ho sempre sentito mia, e non mi resta che augurarvi un felicissimo Halloween a tutti.

Micol Borzatta

AVVISO – Riapertura del blog

Buongiorno cari lettori.

Il 22 giugno vi avevo comunicato che il blog sarebbe stato chiuso fino a data da destinarsi, e così, come avete notato, è stato, e molti di voi mi sono stati vicini in molti modi: chi ha guardato i vecchi post recuperando articoli e recensioni persi, chi mi ha chiesto informazioni su come procedeva il post ricovero del mio cagnolino, e chi semplicemente mandando un saluto ogni tanto.

Proprio per ringraziare tutti voi, del vostro interessamento e della vostra vicinanza, ho deciso di riaprire il blog.

Esatto, da oggi 1 ottobre 2022 il blog riapre, con tante nuove recensioni, review party e articoli.

Ovviamente non riaprirà con i ritmi del passato, né quando pubblicavo un post al giorno, né quando ne pubblicavo tre a settimana, per ora riaprirò con sicuramente un post a settimana, senza giorno fisso, e in caso di eventi o review magari anche due, dipende dal periodo e dagli impegni.

Impegni che ancora sono abbastanza pressanti, infatti benché il cucciolo sia riuscito a dimagrire a sufficienza per far sì che l’ernia lombare non sia troppo pressante, ha comunque ancora bisogno di molte attenzioni per far sì che si abitui al nuovo stile di vita, che comporta anche una distribuzione del movimento e del gioco durante la giornata completamente diversa da quella a cui era abituato.

A questo ovviamente devo aggiungere il mio lavoro, che ovviamente porta via del tempo, ma non voglio più lasciarvi senza niente del tutto, così vi posso garantire sicuramente un articolo a settimana, ma per non farvi promesse che poi rischio di mantenere non mi spingo oltre.

Spero di farvi piacere con questo ritorno, e di leggere molti vostri commenti.

Un abbraccio a tutti.

Micol Borzatta

AVVISO – Chiusura del blog fino a data da destinarsi per problemi di famiglia

Buongiorno cari lettori,

tempo fa ero qui a spiegarvi la mia decisione di rallentare con il blog, oggi invece mi ritrovo a darvi una notizia molto più definitiva e pesante.

Purtroppo ieri sera ho dovuto far ricoverare il mio cagnolino per grossi problemi di salute, che non starò qui a raccontare troppo dettagliatamente. Al momento non sappiamo ancora quando potrà tornare a casa, se dovrà essere operato o se basterà solo una lunga terapia di medicinali, fatto sta che in ogni caso avrà bisogno di attenzione, cure e tanto tempo.

Quindi come potrete immaginare le mie priorità sono radicalmente cambiate, e tutto il tempo libero che avrò e che non dovrò dedicare al mio lavoro lo dovrò dedicare a lui, per questo motivo mi trovo a dover chiudere il blog fino a data da destinarsi.

Mi dispiace, ma spero che possiate capirmi.

Un abbraccio a tutti

Micol Borzatta

ARTICOLO – Nuova programmazione estiva del blog

Buongiorno carissimi lettori, oggi non vedrete una recensione, ma un articolo in cui voglio aprirvi il mio cuore.

Innanzitutto vi voglio ringraziare tutti per seguirmi e leggere le mie recensioni.

Non potete immaginare la felicità che mi invade ogni volta che vedo un vostro like, o che semplicemente avete visto le mie stories sui social o i miei post.

Proprio per questo, per rispetto nei vostri confronti che mi seguite e mi date la spinta di continuare giorno dopo giorno questo blog, voglio spiegarvi alcuni cambiamenti che voglio effettuare e la motivazione per cui li voglio effettuare.

È dalla fine del 2016 che, tra salti mortali e notti insonne, riesco a regalarvi un contenuto al giorno tutti i giorni, saltando solo le feste comandate.

Contenuti che possono essere recensioni, articoli sugli autori e le loro bibliografie, film, serie TV, libri, audiolibri e videogiochi.

E come sicuramente avrete notato, sono sempre da sola a mandare avanti il blog e a gestirlo, ogni articolo presente è scritto da me medesima, e proprio su questo punto sorge il problema.

Purtroppo sto notando che incomincio a fare fatica a tenere questo ritmo.

Negli ultimi tempi ho notato come a volte mi sento come se dovessi fare le corse, corse per vedere in tempo le serie che voglio recensirvi, le corse per leggere i libri che voglio recensirvi, evitando magari alcuni titoli, che invece vorrei tanto leggere, perché troppo lunghi e impegnativi e non riuscirei a leggerli in tempo per mantenere il ritmo di pubblicazione quotidiana, e questo temo che a lungo andare possa andare a incidere anche sulla qualità degli articoli che vi posto.

Per questo motivo ho deciso di portare dei cambiamenti alla programmazione del blog, soprattuto nella cadenza degli articoli che verranno pubblicati.

In cosa consistono questi cambiamenti?

Ho deciso di ridurre il numero di articoli settimanali, passando da sette articoli a settimana a circa tre, o meglio tre fissi e alcuni random, suddivisi nel seguente modo: martedì e giovedì recensioni di libri, o articoli sugli autori, o segnalazioni particolari; alla domenica sempre film, serie TV o videogiochi, che possano essere recensioni o segnalazioni di titoli che mi hanno colpito o che devono uscire e che aspetto con ansia; e poi random senza giorno fisso, perché il giorno viene scelto dagli organizzatori degli eventi, review party.

Per il momento questa nuova programmazione durerà sicuramente fino alla pausa estiva di agosto, mese in cui già da qualche anno tengo il blog fermo tutto il mese, così da non appesantirvi le giornate con la lettura dei miei articoli, essendo già giornate abbastanza calde che si vogliono passare in vacanza, per chi riesce a farle, o a riposarsi dopo aver lavorato tutto il giorno soffocando dall’afa.

Da settembre in poi vedrò come procedere, se mantenere questa programmazione, se tornare alla precedente giornaliera, o se seguirne una terza direttamente, ma vi informerò come sto facendo ora.

Con la speranza nel cuore che possiate accettare bene questo cambiamento, vi saluto con un grande abbraccio e ci leggiamo al prossimo articolo.

Ah mi raccomando, lasciatemi nei commenti le vostre opinioni e i vostri pensieri, perché come dice il titolo del blog, queste sono sempre quattro chiacchiere in compagnia.

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… Donato Carrisi

Donato Carrisi è nato nel 1973 a Martina Franca e vive a Roma.

Dopo aver studiato giurisprudenza, si è specializzato in criminologia e scienza del comportamento. È regista oltre che sceneggiatore di serie televisive e per il cinema. È una firma del Corriere della Sera ed è l’autore di romanzi bestseller internazionali tutti pubblicati da Longanesi.

Da La ragazza nella nebbia  hanno tratto il film omonimo con cui ha vinto il David di Donatello per il miglior regista esordiente, da L’uomo del labirinto hanno tratto il film omonimo.

Il suggeritore

Premio Bancarella 2009. Questo libro non è solo un thriller scritto da un autore italiano agli esordi, che si confronta con un genere finora appannaggio dei grandi autori americani, reinventando le regole del gioco. È una storia che esplora la zona grigia fra il bene e il male fino a cogliere l’ultimo segreto, il minimo sussurro. Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che richiede tutta l’abilità degli agenti della Squadra Speciale guidata dal criminologo Goran Gavila.

Il loro è un nemico che sa assumere molte sembianze, che li mette costantemente alla prova in un’indagine in cui ogni male svelato porta con sé un messaggio. Ma, soprattutto, li costringe ad affacciarsi nel buio che ciascuno si porta dentro. È un gioco di incubi abilmente celati, una continua sfida. Sarà con l’arrivo di Mila Vasquez, un’investigatrice specializzata nella caccia alle persone scomparse, che gli inganni sembreranno cadere uno dopo l’altro, grazie anche al legame speciale che comincia a formarsi fra lei e il dottor Gavila. Ma un disegno oscuro è in atto, e ogni volta che la Squadra sembra riuscire a dare un nome al male, ne scopre un altro ancora più profondo…

L’ipotesi del male

Mila Vasquez ingaggia una partita con le tenebre, le stesse che hanno messo radici dentro di lei

«Il thriller puro. Quello di Donato Carrisi è il thriller come dovrebbe essere: una caccia all’ultimo sangue contro il male, pur consapevoli che quel male si annida dentro di noi.»
TTL – La Stampa

«Carrisi riesce a tenere la tensione pagina dopo pagina senza ricorrere alla violenza e al sangue, ma insinuando nel lettore il dubbio che ciò che legge potrebbe succedere davvero.»
Il Venerdì – la Repubblica – Brunella Schisa

«Hai mai desiderato scomparire?»

C’è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un’ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila Vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell’ufficio persone scomparse – il Limbo – centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo Mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha dimenticato. Ma se d’improvviso alcuni scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un’esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, questi scomparsi, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l’armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all’oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un’ipotesi convincente, solida, razionale… Un’ipotesi del male. Ma per verificarla non c’è che una soluzione: consegnarsi al buio.

L’uomo del labirinto

DOPO IL GRANDE SUCCESSO DI
LA RAGAZZA NELLA NEBBIA
IL NUOVO THRILLER GENIALE DI
UN AUTORE DA OLTRE 3 MILIONI
DI COPIE NEL MONDO

Una ragazza scomparsa e ritrovata. 
Un uomo senza più nulla da perdere. 
La caccia al mostro è iniziata. 
Dentro la tua mente.

L’ondata di caldo anomala travolge ogni cosa, costringendo tutti a invertire i ritmi di vita: soltanto durante le ore di buio è possibile lavorare, muoversi, sopravvivere. Ed è proprio nel cuore della notte che Samantha riemerge dalle tenebre che l’avevano inghiottita.
Tredicenne rapita e a lungo tenuta prigioniera, Sam ora è improvvisamente libera e, traumatizzata e ferita, è ricoverata in una stanza d’ospedale. Accanto a lei, il dottor Green, un profiler fuori dal comune. Green infatti non va a caccia di mostri nel mondo esterno, bensì nella mente delle vittime. Perché è dentro i ricordi di Sam che si celano gli indizi in grado di condurre alla cattura del suo carceriere: l’Uomo del Labirinto.
Ma il dottor Green non è l’unico a inseguire il mostro.
Là fuori c’è anche Bruno Genko, un investigatore privato con un insospettabile talento. Quello di Samantha potrebbe essere l’ultimo caso di cui Bruno si occupa, perché non gli resta molto da vivere. Anzi: il suo tempo è già scaduto, e ogni giorno che passa Bruno si domanda quale sia il senso di quella sua vita regalata, o forse soltanto presa a prestito.
Ma uno scopo c’è: risolvere un ultimo mistero. La scomparsa di Samantha Andretti è un suo vecchio caso, un incarico che Bruno non ha mai portato a termine… E questa è l’occasione di rimediare. Nonostante sia trascorso tanto tempo.
Perché quello che Samantha non sa è che il suo rapimento non è avvenuto pochi mesi prima, come lei crede.
L’Uomo del Labirinto l’ha tenuta prigioniera per quindici lunghi anni.
E ora è scomparso.

Il gioco del suggeritore

Oltre 3 milioni di copie vendute nel mondo. Dieci anni dopo Il suggeritore, il gioco continua. 

La chiamata al numero della polizia arriva verso sera da una fattoria isolata, a una quindicina di chilometri dalla città. A chiedere aiuto è la voce di una donna, spaventata. Ma sulla zona imperversa un violento temporale, e la prima pattuglia disponibile riesce a giungere soltanto ore dopo. Troppo tardi.

Qualcosa di sconvolgente è successo, qualcosa che lascia gli investigatori senza alcuna risposta possibile – soltanto un enigma. C’è un’unica persona in grado di svelare il messaggio celato dentro al male, ma quella persona non è più una poliziotta. Ha lasciato il suo lavoro di cacciatrice di persone scomparse e si è ritirata a vivere un’esistenza isolata in riva a un lago, con la sola compagnia della figlia Alice. Tuttavia, quando viene chiamata direttamente in causa, Mila Vasquez non può sottrarsi. Perché questa indagine la riguarda da vicino. Più di quanto lei stessa creda. Ed è così che comincia a prendere forma un disegno oscuro, fatto di incubi abilmente celati e di sfide continue. Il male cambia nome, cambia aspetto, si nasconde nelle pieghe fra il mondo reale e quello virtuale in cui ormai tutti trascorriamo gran parte della nostra vita, lasciando tracce digitali impossibili da cancellare. È un gioco, ed è soltanto iniziato. Perché lui è sempre un passo avanti. A dieci anni dall’esordio con il bestseller internazionale Il suggeritore, la sfida ricomincia…

Il tribunale delle anime

Questa è la storia di un male antico ed eterno e di chi lotta per contrastarlo. Questa è una storia basata su fatti veri, ispirata a eventi reali: la sfida non è crederci, ma accettarlo.

Roma è battuta da una pioggia incessante. In un antico caffè, vicino a piazza Navona, due uomini esaminano lo stesso dossier. Una ragazza è scomparsa. Forse è stata rapita, ma se è ancora viva non le resta molto tempo. Uno dei due uomini, Clemente, è la guida.

L’altro, Marcus, è un cacciatore del buio, addestrato a riconoscere le anomalie, a scovare il male e a svelarne il volto nascosto. Perché c’è un particolare che rende il caso della ragazza scomparsa diverso da ogni altro. Per questo solo lui può salvarla. Ma, sfiorandosi la cicatrice sulla tempia, Marcus è tormentato dai dubbi. Come può riuscire nell’impresa a pochi mesi dall’incidente che gli ha fatto perdere la memoria? Anomalie. Dettagli. Sandra è addestrata a riconoscere i dettagli fuori posto, perché sa che è in essi che si annida la morte. Sandra è una fotorilevatrice della Scientifica e il suo lavoro è fotografare i luoghi in cui è avvenuto un fatto di sangue. Il suo sguardo, filtrato dall’obiettivo, è quello di chi è a caccia di indizi. E di un colpevole. Ma c’è un dettaglio fuori posto anche nella sua vita personale. E la ossessiona. Quando le strade di Marcus e di Sandra si incrociano, portano allo scoperto un mondo segreto e terribile, nascosto nelle pieghe oscure di Roma. Un mondo che risponde a un disegno superiore, tanto perfetto quanto malvagio. Un disegno di morte. Perché quando la giustizia non è più possibile, resta soltanto il perdono. Oppure la vendetta. Questa è la storia di un segreto invisibile eppure sotto gli occhi di tutti. 

Il cacciatore del buio

Una trama piena di svolte inattese, una scrittura ricca di immagini ammalianti e scorrevole al punto da essere travolgente. 

«Se non sarà fermato, non si fermerà.» Non esistono indizi, ma segni. Non esistono crimini, solo anomalie. E ogni morte è l’inizio di un racconto. Questo è il romanzo di un uomo che non ha più niente – non ha identità, non ha memoria, non ha amore né odio – se non la propria rabbia… E un talento segreto.

Perché Marcus è l’ultimo dei penitenzieri: è un prete che ha la capacità di scovare le anomalie e di intravedere i fili che intessono la trama di ogni omicidio. Ma questa trama rischia di essere impossibile da ricostruire, anche per lui. Questo è il romanzo di una donna che sta cercando di ricostruire se stessa. Anche Sandra lavora sulle scene del crimine, ma diversamente da Marcus non si deve nascondere, se non dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica. Perché Sandra è una fotorilevatrice della polizia: il suo talento è fotografare il nulla, per renderlo visibile. Ma stavolta il nulla rischia di inghiottirla. Questo è il romanzo di una follia omicida che risponde a un disegno, terribile eppure seducente. E ogni volta che Marcus e Sandra pensano di aver afferrato un lembo della verità, scoprono uno scenario ancora più inquietante e minaccioso. Questo è il romanzo che leggerete combattendo la stessa lotta di Marcus, scontrandovi con gli stessi enigmi che attanagliano Sandra, vivendo delle stesse speranze e delle stesse paure fino all’ultima riga. E non dimenticherete più.

Il maestro delle ombre

Dopo cinque secoli le ombre tornano a invadere Roma…

«Come Stieg Larsson e Jo Nesbø. »
The Guardian

«Un autore di grande talento.»
Le Figaro

«Sia lode a Donato Carrisi.»
Corriere della Sera

«La partenza è calma. Nei primi capitoli la tavola viene apparecchiata con metodo, lasciando a una atmosfera minacciosa il compito di tenere fermo il lettore. Ma quando è tutto pronto, il romanzo decolla, il ritmo diventa micidiale, obbliga alla notte insonne. La scrittura è uno strumento per tener in piedi il gioco, la finzione. Il maestro delle ombre funziona perché rispetta il patto con i lettori. Credo a tutto, anche se non è vero niente. Carrisi va dritto per la sua strada, che guarda a Dan Brown, a Ken Follett, carpentieri di saghe, architetti di fama mondiale. Può piacere o meno, ma nel suo genere ormai è un maestro.»
Corriere della sera – Marco Imarisio

Una tempesta senza precedenti si abbatte sulla capitale con ferocia inaudita. Quando un fulmine colpisce una delle centrali elettriche, alle autorità non resta che imporre un blackout totale di ventiquattro ore, per riparare l’avaria.
Le ombre tornano a invadere Roma. Sono passati cinque secoli dalla misteriosa bolla di papa Leone X secondo cui la città non avrebbe «mai mai mai» dovuto rimanere al buio.
Nel caos e nel panico che segue, un’ombra più scura di ogni altra si muove silenziosa per la città lasciando una scia di morti… e di indizi.
Tracce che soltanto Marcus, cacciatore del buio addestrato a riconoscere le anomalie sulle scene del crimine, può interpretare. Perché Marcus è sì un prete, ma appartiene a uno degli ordini più antichi e segreti della Chiesa: la Santa Penitenzieria Apostolica, conosciuta anche come il tribunale delle anime. Ma il penitenziere ha perso la sua arma più preziosa: la memoria. Non ricorda nulla dei suoi ultimi giorni, e questo dà un enorme vantaggio all’assassino.
Soltanto Sandra Vega, ex fotorilevatrice della Scientifica, può aiutarlo nella sua caccia. Sandra è l’unica a conoscere il segreto di Marcus, ma ha sofferto troppe perdite nella sua vita per riuscire ad affrontare nuovamente il male. Eppure, qualcosa la costringe a essere coinvolta suo malgrado in questa indagine… 
Ma il tramonto è sempre più vicino, e il buio è un confine oltre il quale resta soltanto l’abisso.

La casa delle voci

“I fantasmi esistono. E io te ne darò la prova. Perché la paura nasce sempre da una storia”

Il nuovo geniale romanzo del maestro italiano del thriller. 

«Gli estranei sono il pericolo. Fidati soltanto di mamma e papà.»

Pietro Gerber non è uno psicologo come gli altri. La sua specializzazione è l’ipnosi e i suoi pazienti hanno una cosa in comune: sono bambini. Spesso traumatizzati, segnati da eventi drammatici o in possesso di informazioni importanti sepolte nella loro fragile memoria, di cui polizia e magistrati si servono per le indagini.

Pietro è il migliore di tutta Firenze, dove è conosciuto come l’addormentatore di bambini. Ma quando riceve una telefonata dall’altro capo del mondo da parte di una collega australiana che gli raccomanda una paziente, Pietro reagisce con perplessità e diffidenza. Perché Hanna Hall è un’adulta. Hanna è tormentata da un ricordo vivido, ma che potrebbe non essere reale: un omicidio. E per capire se quel frammento di memoria corrisponde alla verità o è un’illusione, ha disperato bisogno di Pietro Gerber. Hanna è un’adulta oggi, ma quel ricordo risale alla sua infanzia. E Pietro dovrà aiutarla a far riemergere la bambina che è ancora dentro di lei. Una bambina dai molti nomi, tenuta sempre lontana dagli estranei e che, con la sua famiglia, viveva felice in un luogo incantato: la «casa delle voci». Quella bambina, a dieci anni, ha assistito a un omicidio. O forse non ha semplicemente visto. Forse l’assassina è proprio lei.

La casa senza ricordi

Dopo il successo internazionale della Casa delle voci, il nuovo romanzo di Donato Carrisi: imprevedibile, ipnotico, potente.

«Magistrale. Mette i brividi.» – The Times

Ascolterai ciò che ho da dire… fino in fondo.

Un bambino senza memoria viene ritrovato in un bosco della Valle dell’Inferno, quando tutti ormai avevano perso le speranze.

Nico ha dodici anni e sembra stare bene: qualcuno l’ha nutrito, l’ha vestito, si è preso cura di lui. Ma è impossibile capire chi sia stato, perché Nico non parla. La sua coscienza è una casa buia e in apparenza inviolabile. L’unico in grado di risvegliarlo è l’addormentatore di bambini. Pietro Gerber, il miglior ipnotista di Firenze, viene chiamato a esplorare la mente di Nico, per scoprire quale sia la sua storia. E per quanto sembri impossibile, Gerber ce la fa. Riesce a individuare un innesco – un gesto, una combinazione di parole – che fa scattare qualcosa dentro Nico. Ma quando la voce del bambino inizia a raccontare una storia, Pietro Gerber comprende di aver spalancato le porte di una stanza dimenticata. L’ipnotista capisce di non aver molto tempo per salvare Nico, e presto si trova intrappolato in una selva di illusioni e inganni. Perché la voce sotto ipnosi è quella del bambino. Ma la storia che racconta non appartiene a lui.

La donna dei fiori di carta

Il monte Fumo è una cattedrale di ghiaccio, teatro di una battaglia decisiva. Ma l’eco dei combattimenti non varca l’entrata della caverna in cui avviene un confronto fra due uomini. Uno è un prigioniero che all’alba sarà fucilato, a meno che non riveli nome e grado. L’altro è un medico che ha solo una notte per convincerlo a parlare, ma che ancora non sa che ciò che sta per sentire è molto più di quanto ha chiesto e cambierà per sempre anche la sua esistenza.

Perché le vite di questi due uomini che dovrebbero essere nemici, in realtà, sono legate. Sono appese a un filo sottile come il fumo che si leva dalle loro sigarette e dipendono dalle risposte a tre domande. Chi è il prigioniero? Chi è Guzman? Chi era l’uomo che fumava sul Titanic? Questa è la storia della verità nascosta nell’abisso di una leggenda. Questa è la storia di un eroe insolito e della sua ossessione. Questa storia ha attraversato il tempo e ingannato la morte, perché è destinata al cuore di una donna misteriosa.

La ragazza nella nebbia

Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto.

L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.

Io sono l’abisso

Il nuovo capolavoro dopo il successo internazionale della Casa delle voci.

«Leggere Carrisi è come essere in paradiso» – Ken Follett

«Straordinario come sempre il maestro italiano del brivido, che ambienta la vicenda, ispirata a fatti veri, sul Lago di Como» – Tv Sorrisi e Canzoni

«Donato Carrisi scende ancora nel buio della mente e dei sentimenti» – Corriere della Sera

Sono le cinque meno dieci esatte. Il lago s’intravede all’orizzonte: è una lunga linea di grafite, nera e argento. L’uomo che pulisce sta per iniziare una giornata scandita dalla raccolta della spazzatura. Non prova ribrezzo per il suo lavoro, anzi: sa che è necessario. E sa che è proprio in ciò che le persone gettano via che si celano i più profondi segreti. E lui sa interpretarli. E sa come usarli. Perché anche lui nasconde un segreto. L’uomo che pulisce vive seguendo abitudini e ritmi ormai consolidati, con l’eccezione di rare ma memorabili serate speciali. Quello che non sa è che entro poche ore la sua vita ordinata sarà stravolta dall’incontro con la ragazzina col ciuffo viola. Lui, che ha scelto di essere invisibile, un’ombra appena percepita ai margini del mondo, si troverà coinvolto nella realtà inconfessabile della ragazzina. Il rischio non è solo quello che qualcuno scopra chi è o cosa fa realmente. Il vero rischio è, ed è sempre stato, sin da quando era bambino, quello di contrariare l’uomo che si nasconde dietro la porta verde. Ma c’è un’altra cosa che l’uomo che pulisce non può sapere: là fuori c’è già qualcuno che lo cerca. La cacciatrice di mosche si è data una missione: fermare la violenza, salvare il maggior numero possibile di donne. Niente può impedirglielo: né la sua pessima forma fisica, né l’oscura fama che la accompagna. E quando il fondo del lago restituisce una traccia, la cacciatrice sa che è un messaggio che solo lei può capire. C’è soltanto una cosa che può, anzi, deve fare: stanare l’ombra invisibile che si trova al centro dell’abisso.

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… Derek Landy

Derek Landy è uno scrittore e sceneggiatore irlandese.

Nato a Lusk nel 1974, esordisce come sceneggiatore nel cinema scrivendo due sceneggiature che raccolgono segnalazioni a premi importanti: Dead Bodies che riceve quattro nomination al premio IFTA, e Boys Eats Girl che vince quattro premi IFTA.

A questo punto si dedica alla scrittura della lunghissima saga di Skulduggery Pleasant, che però in Italia sono arrivati solamente i primi due volumi nel 2007 e nel 2008, nonostante Harper Collins abbia pagato un milione di euro per acquisire i diritti.

Il primo romanzo di Skulduggery Pleasant ha vinto il Red House Children’s Book Award, il Bolton Children’s Book Award e lo Staffordshire Young Teen Fiction Award, mentre il secondo e il terzo volume si sono entrambi aggiudicati l’Irish Book Awards nella categoria Senior nel 2009 e nel 2010.

Skulduggery Pleasant

Ereditare a dodici anni una grande casa e un bel mucchio di soldi è un fatto strano. Ma a proposito di stranezze, che cosa ne pensate di uno scheletro vivente dotato di poteri magici e un mondo parallelo dove si prepara una guerra di magia per cancellare l’umanità? Questo romanzo è insieme un fantasy, un thriller, un giallo. Ma attenti a non farvi trarre in inganno, perché vale una sola regola: niente è quello che sembra. Età di lettura: da 11 anni.

Skulduggery Pleasant. Giocando col fuoco

Serpine, lo stregone che voleva rendere schiavi tutti gli esseri umani, è morto. Niente lavoro dunque per Skulduggery, mago, detective ma soprattutto scheletro tornato dal mondo dei morti perché non riusciva più a sopportare come stavano andando le cose nell’eterna lotta tra Bene e Male. E niente lavoro nemmeno per la giovane Stephanie, sua assistente, almeno fino a quando il famigerato barone Vengeous non fugge di prigione, e in Manda iniziano a spuntare vampiri dappertutto… Età di lettura: da 11 anni.

Falcon & The Winter soldier. Taglia una testa

Il fumetto dedicato ai protagonisti della prossima, grande serie Disney+!

Sam Wilson e Bucky Barnes: due amici di Steve Rogers, due ex Capitan America, due veri eroi!

L’Hydra è tornata con un nuovo, misterioso leader e ha in programma sanguinosi attentati.

Solo Falcon e Winter Soldier possono fermarla… ma devono farlo in fretta!

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… Franck Thilliez

Franck Thilliez è un ingegnere e scrittore francese, nato ad Annunci nel 1973.

Vive nel Pas-de-Calais nell’estremo Nordest della Francia. Ingegnere informatico, una delle sue più grandi passioni sono le tecnologie telematiche.

Altra passione è la scrittura, e nel 2004 pubblica il suo primo libro Train d’enfer pour Ange rouge, tradotto in italiano con il titolo La macchia del peccato.

Vince anche due premi: Prix des lecteurs Quai du Polar 2006 e Prix SNCF du polar français 2007 con il libro La chambre des morts che poi è arrivato in Italia con il titolo La stanza dei morti.

Nei suoi romanzi si avvince tutta la sua passione per i film thriller, e riesce a ricreare storie veramente appassionanti e coinvolgenti, che portano il lettore a cercare di risolvere il mistero, ma non riuscirà mai fino all’ultima pagina, dove verrà svelato sorprendendo tutti.

In Italia sono stati tradotti solamente sette dei suoi romanzi, quattro dalla Casa Editrice Nord e tre da Fazi.

La stanza dei morti

Cosa ci fa un uomo con una borsa piena di soldi sul ciglio di una strada isolata, di notte, nei pressi di Dunkerque? Vigo e Sylvain, due giovani disoccupati, non possono saperlo; sanno però di averlo investito e ucciso. Cosa fare? Denunciare l’incidente alla polizia o prendere il denaro e fuggire? Dopotutto non c’è nessun testimone, si dicono. E allora nascondono il cadavere e fuggono col bottino.

Eppure qualcuno, dal ciglio di quella strada, li ha osservati. Perché quei soldi erano il riscatto per il rapimento di una ragazzina, un riscatto che non sarà più pagato. E allora il rapitore, mosso da una spietata determinazione, colpisce ancora, s’impadronisce di un’altra vittima innocente e, nel frattempo, si mette sulle tracce dei due “ladri”. 

Foresta nera

Chi non sogna di fuggire dalla quotidianità e di diventare ricco e famoso? Per David Miller, quel sogno è a portata di mano: basta che accetti di rinchiudersi per un mese in uno chalet nella Foresta Nera, insieme con la moglie, la figlia e il ricchissimo Arthur Doffre. Perché Doffre ha offerto proprio a lui, David, autore in perenne attesa del successo, una somma esorbitante per scrivere un romanzo sul “Boia 125”, un notissimo serial killer che, dopo aver ucciso sette coppie, si era impiccato, forse per sottrarsi alla polizia.

Inebriato dalle promesse di Doffre, David accetta e, raggiunto lo chalet, si trova immerso in un’atmosfera surreale: la casa, lontanissima da tutto e da tutti, è stata costruita intorno a una quercia secolare e le sue grandi finestre sono prive d’imposte e chiuse con un lucchetto. In più, la neve affoga ogni cosa in un indistinto, accecante candore. E ciò che lo aspetta all’interno non è meno inquietante: lo studio in cui dovrà “produrre” almeno dieci pagine al giorno si affaccia su una sorta di mattatoio; la presenza di Doffre, inchiodato su una sedia a rotelle, è costante e implacabile; i dossier sul Boia 125 sono raccapriccianti. Ma soltanto con l’arrivo allo chalet di una donna terrorizzata e gravemente ferita, quell’incubo claustrofobico giungerà al culmine, esplodendo in un’imprevedibile e agghiacciante follia…

La macchia del peccato

Sono passati sei mesi da quando Suzanne è scomparsa nel nulla. Una notte non è rientrata a casa dal lavoro e, da allora, è come se non fosse mai esistita: nessuna notizia, nessun indizio su cosa le sia capitato, tantomeno una richiesta di riscatto. E da sei mesi, suo marito, il commissario Franck Sharko, vive perseguitato dai sensi di colpa, sordo ai richiami del mondo e cieco a qualsiasi luce di speranza.

Ma la realtà non si lascia cancellare e irrompe nella vita di Sharko sotto forma di una donna prima mutilata, poi uccisa e infine disposta come una macabra opera d’arte. Ed è solo l’inizio di una lunga serie, firmata da un assassino tanto perverso quanto intelligente. Un assassino che non ha paura di mettersi in contatto con il commissario, perché sopra ogni altra cosa desidera essere apprezzato per la sua mente superiore, per la sua raffinata crudeltà. E Sharko non si sottrae a quel rapporto, anzi ne è affascinato in modo quasi morboso. Così il gioco si dipana, serrato e feroce, tra le cave di granito in Bretagna e i bassifondi di Parigi, in un alternarsi di paure e di miraggi, di sfide e di tracce. Perché soltanto un uomo sull’orlo della follia può capire fin dove si può spingere la follia incarnata.

L’osservatore

Ludovic ancora non riesce a credere alla propria fortuna: decine di vecchie pellicole, alcune risalenti all’epoca del muto, comprate per una manciata di euro. Emozionato, si precipita nella sua saletta di proiezione e fa partire una bobina senza etichetta: e se fosse il capolavoro perduto di un grande regista? Invece sullo schermo compaiono una macchia nerastra e, in alto a destra, un cerchio bianco. Poi inizia il film. Dopo alcuni istanti, Ludovic si alza, fa qualche passo, inciampa, cade a terra. Non ci vede più. È diventato cieco.

Nel cuore della notte, Lucie Henebelle riceve la telefonata di un uomo che non sente da anni: è il suo ex fidanzato Ludovic che, disperato, ha chiamato un numero a caso della rubrica. Lucie si precipita da lui per accompagnarlo in ospedale poi, assecondando il suo istinto di poliziotta, decide d’indagare sull’accaduto e, per prima cosa, fa analizzare il film “maledetto” a un esperto, scoprendo che è pieno di violentissime immagini subliminali. Dopo pochi giorni, però, l’uomo viene barbaramente ucciso: l’assassino gli ha tagliato le mani, cavato gli occhi e messo in bocca il biglietto da visita di Lucie… Nel frattempo, nel Nord della Francia, il commissario Francie Sharko è alle prese con una serie di orribili delitti: in un cantiere, sono stati ritrovati ben cinque cadaveri, con le mani tagliate e senza occhi. Un modus operandi che secondo l’Interpol, è identico a quello di alcuni omicidi avvenuti al Cairo sedici anni prima.

Il manoscritto

Léane Morgan è considerata la regina del thriller, ma firma i suoi libri con uno pseudonimo per preservare la propria vita privata, che ha subito un profondo sconvolgimento: sua figlia Sarah è stata rapita quattro anni prima e la polizia ha archiviato il caso come omicidio a opera di un noto serial killer, pur non essendo mai stato ritrovato il corpo della ragazza.

Dopo la tragedia, del suo matrimonio con Jullian non è rimasto che un luogo, la solitaria villa sul mare nel Nord della Francia che Léane ha ormai abbandonato da tempo; ma quando il marito viene brutalmente aggredito subendo una perdita di memoria, lei si vede costretta a tornare in quella casa, carica di ricordi dolorosi e, adesso, di inquietanti interrogativi: cosa aveva scoperto Jullian, perso dietro alla ricerca ossessiva della verità sulla scomparsa della figlia? Intanto, nei dintorni di Grenoble, viene ritrovato un cadavere senza volto nel bagagliaio di una macchina rubata: potrebbe forse trattarsi di un’altra vittima del presunto assassino di Sarah. Le intuizioni del poliziotto Vic, dotato di una memoria prodigiosa, permetteranno di incastrare alcuni tasselli del puzzle, ma altri spaventosi elementi arriveranno a confondere ogni ipotesi su una verità che diventa sempre più distante, frammentaria e, inevitabilmente, terribile.

Il sogno

Se non fosse per le sue cicatrici e le strane foto che tappezzano le pareti del suo ufficio, si direbbe che Abigaël sia una donna come le altre. Se non fosse per i momenti in cui sprofonda nel mondo dei sogni, si giurerebbe che dica il vero. Ma Abigaël, la psicologa che tutti si contendono per risolvere i casi criminali più intricati, soffre di una grave narcolessia che le rende tutto più difficile. Spesso per lei il confine tra sogno e realtà si confonde, ed è costretta a ricorrere a bruciature e tatuaggi per assicurarsi di essere sveglia e che quello che vede stia realmente accadendo.

L’indagine a cui sta lavorando insieme al fidanzato poliziotto Frédéric riguarda un rapitore seriale di bambini, Freddy. I piccoli scomparsi finora sono tre, a quattro mesi di distanza l’uno dall’altro. Ogni rapimento viene annunciato con uno spaventapasseri che indossa gli abiti del bambino rapito precedentemente. Intanto, Abigaël è l’unica sopravvissuta a un terribile incidente d’auto di cui non ricorda nulla e dove hanno perso la vita suo padre e sua figlia. Presto capirà che molte cose di quell’episodio non tornano. E si renderà conto che Freddy sa più di quanto dovrebbe. E non è il solo. Ma per Abigaël il nemico più pericoloso rimane uno: se stessa.

C’era due volte

Nel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose.

All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve…

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… James Dashner

James Smith Dashner, nato ad Austell nel 1972, è uno scrittore americano, famoso per i suoi romanzi di fantascienza distopica, la saga più famosa è Maze Runner.

James nasce in Georgia, uno di sei figli in una famiglia mormone. Già a 10 anni si rifugiava nel suo mondo di fantasia, scrivendo con la macchina da scrivere dei suoi genitori.

Nel 1991 frequenta la Duluth High School di Atlanta.

Trasferitosi poco dopo nello Utah, continua i suoi studi alla Brigham Young University, dove prende un master in contabilità.

Ora vive nello Utah con la moglie e i quattro figli, ha lasciato la finanza e fa lo scrittore a tempo pieno.

Maze Runner. Il labirinto

Quando Thomas si risveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio delimitato da invalicabili mura. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte.

Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società in cui vigono rigorose regole per mantenere l’ordine, e ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore. Il mistero si infittisce quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza che porta con sé un messaggio che non lascia alternative se non la fuga. Ma il Labirinto sembra essere inespugnabile… e potrebbe rivelarsi una trappola mortale.

Maze Runner. La fuga

Il Labirinto e i viscidi Dolenti sono ben poca cosa se paragonati alla lunga marcia che la malefica organizzazione denominata C.A.T.T.I.V.O. ha pianificato per i pochi sopravvissuti che tiene prigionieri, i Radurai, attraverso la Zona Bruciata. La squallida landa inaridita da un sole accecante è sferzata da tempeste di fulmini, e popolata da esseri umani che l’Eruzione, il temibile morbo che rende folli, ha ridotto a zombi assetati di sangue.

Nelle due settimane in cui dovranno percorrere i centocinquanta chilometri che li separano dal porto sicuro, la loro meta, tra cunicoli sotterranei infestati da sfere metalliche affamate di teste umane e creature senza volto dagli artigli letali, i Radurai dovranno dar prova del loro coraggio e dar voce al loro istinto di sopravvivenza. In questo scenario di desolazione, superando le insidie di città fatiscenti e foreste rase al suolo, il viaggio verso il luogo misterioso in cui potranno ottenere la cura che salverà loro stessi e il mondo diventerà per Thomas, Brenda, Minho e gli altri un percorso di scoperta del proprio mondo interiore, del limite oltre il quale è possibile spingere le proprie paure.

Maze Runner. La rivelazione

Thomas sa di non potersi fidare delle menti malvagie che fanno parte della C.A.T.T.I.V.O., l’organizzazione che continua a tenere sotto scacco lui e gli altri Radurai, i sopravvissuti al Labirinto. Il tempo delle menzogne è finito, gli ripetono, i loro ricordi sono stati ripristinati e le tremende Prove cui sono stati sottoposti sono terminate. Sostengono di aver raccolto tutti i dati di cui avevano bisogno, ma di dover fare ancora affidamento su di loro per un’ultima missione: tocca ai Radurai trovare una cura per l’Eruzione, lo spietato morbo che conduce alla follia.

Ma accade qualcosa che nessuno degli uomini della C.A.T.T.I.V.O. poteva prevedere: i ricordi di Thomas si spingono molto più lontano di quanto possano anche solo sospettare, fino alla verità. Il ragazzo adesso ha la conferma: non può credere a una sola parola di quello che dicono. E i suoi ricordi gli rivelano che dovrà fare molta attenzione, se vuole sopravvivere, perché la verità è più pericolosa della menzogna.

Maze Runner. La mutazione

Cos’è accaduto prima dei fatti narrati nella trilogia di Maze Runner? Riavvolgiamo il nastro. Prima che i potenti della terra costituissero la C.A.T.T.I.V.O., prima che si formasse la Radura, prima che Thomas entrasse nel Labirinto, una serie di tempeste solari ha messo in ginocchio l’umanità. La mutazione è la storia di questa caduta. Mark e Trina vivono in un polveroso insediamento, insieme ad altri sopravvissuti all’apocalisse solare.

Sono passati anni dalla catastrofe, eppure gli incubi di Mark sono ancora popolati dalle immagini delle devastazioni e dai volti dei familiari che ha perduto. Ma il peggio deve ancora venire. Un giorno, un enorme aeromobile appare nei cieli sopra l’insediamento e scarica sui superstiti emersi dai rifugi una pioggia di mefitiche frecce portatrici di un morbo letale. La maggior parte degli sventurati muore all’istante, gli altri, i più sfortunati, sperimenteranno gli effetti della malattia, che porta alla follia e rende aggressivi. Sembra non esserci più scampo per nessuno, ogni esistenza è ormai priva di valore, ma forse Mark e Trina possono far risorgere il mondo dalle proprie ceneri. Dopotutto, la fine è solo l’inizio. Eppure, per poter ricominciare, dovranno prima di ogni altra cosa rimanere in vita…

Maze Runner. Il codice

Cosa c’era prima del labirinto? Qual è il vero obiettivo della C.A.T.T.I.V.O.? Cos’è il gruppo B? Chi è davvero Thomas? E se lui e i suoi compagni avessero scelto di entrare nel labirinto? II principio di tutto è… la fine. Le foreste bruciano, laghi e fiumi si prosciugano, gli oceani sommergono le terre. Un’epidemia inarrestabile decima gli esseri viventi e le leggi degli uomini decadono. In questo scenario la C.A.T.T.I.V.O. va in cerca delle risposte e trova il ragazzo perfetto per portare a termine i propri disegni. II suo nome è Thomas.

Davanti a lui un muro invalicabile di menzogne e segreti, cui si contrappone la forza dell’amicizia e della fedeltà, in un mondo che sembra averle dimenticate del tutto. La sua missione è trovare le risposte agli interrogativi che non avrebbe mai pensato di doversi porre. Questa è la storia di quel ragazzo e di come costruì un labirinto che lui solo avrebbe potuto violare.

Maze Runner. Il palazzo degli spaccati

La Radura, il Labirinto, la Zona Bruciata, le sale interne della C.A.T.T.I.V.O… I ricordi lo assalgono ma ora ha un peso che non può essere condiviso con Thomas e gli altri: l’Eruzione. E non può sopportare il pensiero dei suoi amici che lo vedono discendere nella follia mentre soccombe al virus. Lasciando solo una lettera, Newt abbandona la Berga prima che i Radurai tornino dalla loro missione a Denver, in Colorado.

Da quel momento, vive l’incubo della vita in strada, scappando dagli infetti e da quelli che li cacciano via, fino a quando non finisce nel Palazzo degli Spaccati, l’ultima discarica di tutti loro, relitti senza speranza. Ma anche nella desolazione dell’umanità morente, Newt troverà amici che lo cambieranno per sempre. Ambientato durante gli eventi di Maze Runner – La rivelazione, Maze Runner – Il Palazzo degli Spaccati racconta la storia di Newt come non lo abbiamo mai visto, mentre cerca il significato in una vita andata terribilmente in frantumi.

Maze Runner. Il veliero del labirinto

Settantatré anni dopo gli eventi di La rivelazione, quando Thomas e altri immuni furono mandati su un’isola per sopravvivere all’apocalisse innescata dall’Eruzione, i loro discendenti hanno trovato un equilibrio per andare avanti. Ma nel momento in cui, in un giorno qualunque, appare una donna su una vecchia nave arrugginita portando notizie nefaste dalla terraferma, si sentono di nuovo smarriti. C’è bisogno di loro, o almeno di alcuni, perché sono gli unici a poter salvare quello che di poco è rimasto.

O almeno, questo è quello che dice la nuova arrivata, l’unica ad avercela fatta. Intorno a lei infatti ci sono solo cadaveri e un inquietante dubbio viene a galla: è una spietata assassina o quello che dice è così vitale da giustificare un tale scempio e non poter essere ignorato? Gli isolani devono decidersi. Ma cosa li aspetta oltre quel piccolo lembo di terra che oggi chiamano casa? Sono veramente l’unica salvezza possibile per il vecchio mondo? Al tempo stesso un potere più grande, simile solo a quello degli Dèi, sta tramando affinché il controllo diventi totale. Quale piano nasconde? Tutto ciò mentre un Orfano, addestrato per uccidere, comincia a chiedersi se è quella la vita che gli appartiene…

VirtNet Runner. Il giocatore

Michael è un giocatore e, come la maggior parte dei giocatori, spende più tempo nel VirtNet che nel mondo reale. Il VirtNet è una totale immersione nel virtuale, e crea dipendenza. Grazie alla tecnologia, chiunque abbia un bel po’ di soldi può sperimentare mondi fantastici, rischiare la vita senza essere mai in pericolo, o semplicemente spassarsela con i propri amici virtuali. E più si hanno doti da hacker, maggiore è il divertimento. Eppure anche in questa realtà alternativa esistono delle regole, e infrangerle può avere conseguenze estreme.

Qualcuno però pensa non sia necessario seguirle: un giocatore anonimo è andato oltre ogni limite e tiene in ostaggio altri giocatori nel VirtNet. Gli effetti nel mondo reale sono devastanti: tutti gli ostaggi infatti finiscono per essere dichiarati cerebralmente morti. Il governo sa che per acciuffare un hacker ci vuole un altro hacker. Il prescelto è Michael, ma il rischio è enorme. Se accetta la sfida, Michael sa che dovrà infrangere a sua volta le regole del VirtNet e affrontare pericoli e predatori che una mente umana non può neanche immaginare. E sa anche che il confine tra gioco e realtà potrebbe essere cancellato per sempre.

VirtNet Runner. Il programma

Sopravvissuto alle insidie disseminate lungo il Sentiero, Michael ha finalmente davanti agli occhi la vera faccia della realtà, una presa di coscienza che ha sconvolto quello che credeva di sapere della sua stessa vita e del mondo. È vivo per miracolo, dopo aver collaborato con il governo per sventare Kaine, il pericoloso hacker che agiva all’interno del Virtnet, la complessa realtà alternativa in cui è possibile immergersi e vivere un’esistenza parallela.

La verità sull’hacker, però, è molto più sfaccettata del previsto: Kaine è un Tangente, un programma di intelligenza artificiale, e il completamento del Sentiero da parte di Michael non è che il primo passo perché il suo disegno di manipolazione del mondo si compia. Secondo i suoi piani visionari, ispirati alla Dottrina della Mortalità, la terra sarà ripopolata di corpi umani con coscienze e sentimenti che non sono altro che linee di codice, e ogni giocatore del VirtNet rischia di rimanere intrappolato in questo nuovo stadio dell’evoluzione della specie, un incubo virtuale peggiore del più cupo dramma reale.

VirtNet Runner. Il gioco della vita

Per Michael e i suoi amici è il momento della resa dei conti all’interno del VirtNet. Il gioco a cui stavano giocando è ormai diventato più reale di qualsiasi realtà. Solo poche settimane prima, percorrere il Sentiero ha significato per loro vivere un’esperienza virtuale indotta e per alcuni aspetti addirittura divertente. Il VirtNet, con la sua combinazione di tecnologia avveniristica e sofisticati programmi di gaming, li ha però avviluppati in un’oppressiva e ineludibile riproduzione del reale, e ora Michael sa che la sua stessa vita è a rischio: il VirtNet si è manifestato come un mondo dalle estreme conseguenze e ormai il gioco sta per finire.

Kaine e i Tangenti, i programmi di intelligenza artificiale che professano la Dottrina della Mortalità e il piano visionario che ne guida le azioni, stanno per realizzare il loro disegno. Se ciò dovesse succedere, il mondo cadrebbe sotto una spietata dominazione digitale e solo Michael è in grado di scongiurare questo pericolo, ma a patto di conoscere veramente gli scopi di chi gli sta attorno.

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… Alex North

Alex North è nato a Leeds, in Inghilterra, dove vive tuttora con la moglie e il figlio. Ha studiato Filosofia all’Università di Leeds e prima di diventare scrittore ha lavorato presso il Dipartimento di Sociologia. Dopo L’Uomo dei Sussurri, pubblicato in Italia da Mondadori e venduto in 26 paesi, Le Ombre è il suo secondo romanzo.

L’uomo dei sussurri

Un thriller con un tocco di horror che strizza l’occhio a Stephen King e alle migliori serie crime.

«”L’Uomo dei sussurri” è il thriller più inquietante che habbia letto dai tempi de “L’uomo di neve” di Jo Nesbo» – Alex Michaelides

Se una porta semiaperta lascerai, presto i sussurri sentirai. Se fuori da solo giocherai, presto a casa non tornerai. Se la finestra aperta lascerai, sul vetro bussar lo sentirai. Se solo e triste ti sembra di stare, l’Uomo dei Sussurri vedrai arrivare.

Ancora distrutto dalla drammatica perdita di sua moglie, Tom Kennedy decide di trasferirsi con il figlio Jake nella tranquilla cittadina di Featherbank e ricominciare da capo. Non sa ancora che un fatto terribile ha appena sconvolto la comunità. Un ragazzino di sei anni è svanito nel nulla e nonostante il vecchio detective Pete Willis non abbia perso tempo con le ricerche, il piccolo non si trova. Come venti anni prima, si riaffaccia l’incubo dell’Uomo dei Sussurri, il serial killer responsabile della scomparsa di cinque bambini. Frank Carter, questo il suo vero nome, era solito attirare le vittime sussurrando alle loro finestre, di notte. E mentre le ricerche del bambino continuano senza tregua, il piccolo Jake inizia a comportarsi in modo strano: si isola dai compagni di classe per passare sempre più tempo con la sua misteriosa amica immaginaria e soprattutto dice di sentire una voce che sussurra il suo nome nel buio.

Le ombre

Le Ombre, il nuovo sconvolgente thriller di Alex North, autore del bestseller L’Uomo dei Sussurri, conferma le doti di grande scrittore dell’autore, degno erede di un mostro sacro del genere come Stephen King. 

Sono passati venticinque anni dai terribili fatti che hanno cambiato la vita di Paul Adams per sempre quando era un ragazzino, e lo hanno allontanato da Gritten, la sua città. Tutto per colpa di Charlie Crabtree. C’è sempre stato qualcosa di strano e inquietante in lui, qualcosa di non chiaro.

Paul e il suo migliore amico James erano inseparabili, fino a quando Charlie non si è intromesso nelle loro vite e li ha divisi, coinvolgendoli in una rete di fantasie sempre più sinistre e di sogni sempre più terribili, che affascinavano gli altri ragazzi, plagiati dal suo minaccioso carisma. Paul sapeva di dover fare qualcosa al riguardo, ma non l’ha fatto, e a un certo punto è stato troppo tardi. Adesso ha lentamente rimesso insieme la sua vita, ma quando le condizioni fisiche di sua madre, anziana e malata, cominciano a peggiorare, Paul deve tornare a casa, malgrado ogni parte di lui opponga resistenza. Non passa molto tempo prima che le cose inizino ad andare male. Viene commesso un altro delitto, sua madre è spaventata e dice cose incomprensibili e lui stesso ha la sensazione che qualcuno lo stia seguendo. Tutto ciò gli ricorda la cosa più inquietante di quel tremendo giorno di venticinque anni fa: non è stato solo l’omicidio, ma il fatto che, da quel momento, di Charlie Crabtree si sono perse le tracce. 

Micol Borzatta

ARTICOLO – Quattro chiacchiere su… Carlos Ruiz Zafón

Carlos Ruiz Zafón è uno scrittore spagnolo, nato a Barcellona nel 1964 e morto a Los Angeles nel 2020.

Autore di successo mondiale, dal 1993 a sempre vissuto a Los Angeles, dove oltre allo scrittore, iniziata proprio quell’anno, intraprese anche la carriera di sceneggiatore.

Ha collaborato con pagine culturali come El País e La Vanguardia.

Nel 2020 muore all’età di 55 anni, in seguito a un cancro al colon iniziato nel 2018.

Marina

Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell’età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa.

All’interno, un antico grammofono suona un’ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l’oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l’irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de “L’ombra del vento” e “Il gioco dell’angelo” questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l’amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona. 

Trilogia della nebbia
Il principe della nebbia – Il palazzo della mezzanotte – Le luci di settembre

Una misteriosa casa sulla costa atlantica spagnola e tre ragazzi alla scoperta degli antichi segreti che custodisce, legati a innominabili patti siglati con un personaggio luciferino, il misterioso Principe della Nebbia che emerge dalle ombre della notte per sparire alle prime luci dell’alba. Nella Calcutta del 1916 un treno in fiamme squarcia la notte mentre i gemelli neonati Ben e Sheere vengono miracolosamente salvati. Sedici anni dopo, le braci di quell’incendio ricominciano ad ardere per i due adolescenti, segnando il loro destino.

In un faro sulla costa normanna i giovani Irene e Ismael si addentrano nel mistero di un fabbricante di giocattoli, un enigma che li unirà per sempre trascinandoli in un mondo labirintico di luci e ombre. I primi tre romanzi dell’autore de “L’ombra del vento” riuniti in un unico volume.

L’ombra del vento

Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all’oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto” che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell’anima oscura della città.

Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.

Il gioco dell’angelo

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli.

È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de L’ombra del vento hanno già imparato ad amare.

Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità –, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

Il prigioniero del cielo

Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere – il memorabile protagonista di L’ombra del vento – è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia.

Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un’edizione di pregio di Il conte di Montecristo pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un’epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín – il narratore di Il gioco dell’angelo – al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista…

Il labirinto degli spiriti

La città a poco a poco sparì in lontananza e dopo un po’ il treno si addentrò in una pianura senza orizzonte che si stendeva all’infinito. Alicia sentì che, dietro quel muro di oscurità, Barcellona aveva già fiutato le sue tracce nel vento. La immaginò aprirsi come una rosa nera e per un istante la invase quella serenità dell’inevitabile che consola i maledetti, o forse, si disse, era solo la stanchezza. Ormai importava poco. Chiuse gli occhi e si arrese al sonno mentre il treno, facendosi largo tra le ombre, scivolava verso il labirinto degli spiriti.

Barcellona, fine anni ’50. Daniel Sempere non è più il ragazzino che abbiamo conosciuto tra i cunicoli del Cimitero dei Libri Dimenticati, alla scoperta del volume che gli avrebbe cambiato la vita. Il mistero della morte di sua madre Isabella ha aperto una voragine nella sua anima, un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo. Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell’enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime. E in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un’anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia, anche se il prezzo da pagare sarà altissimo. Dodici anni dopo L’ombra del vento, Carlos Ruiz Zafón torna con un’opera monumentale per portare a compimento la serie del Cimitero dei Libri Dimenticati. Il labirinto degli Spiriti è un romanzo fatto di passioni, intrighi e avventure. Attraverso queste pagine ci troveremo di nuovo a camminare per stradine lugubri avvolte nel mistero, tra la Barcellona reale e il suo rovescio, un riflesso maledetto della città. E arriveremo finalmente a scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l’apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri, l’arte di, raccontare storie e il legame magico che si stabilisce tra la letteratura e la vita.

La città di vapore

«Posso evocare i volti dei bambini del quartiere della Ribera con cui a volte giocavo o facevo a botte per strada, ma non ce n’è nessuno che desideri riscattare dal paese dell’indifferenza. Nessuno tranne quello di Blanca.» Si apre così la raccolta di racconti che lo scrittore dell’indimenticabile saga del Cimitero dei libri dimenticati ha voluto la-sciare ai suoi lettori. Un ragazzino decide di diventare scrittore quando scopre che i suoi racconti richiamano l’attenzione della ricca bambina che gli ha rubato il cuore.

Un architetto fugge da Costantinopoli con gli schizzi di un progetto per una biblioteca inespugnabile. Un uomo misterioso vuole convincere Cervantes a scrivere il libro che non è mai esistito. E Gaudí, navigando verso un misterioso appuntamento a New York, si diletta con luce e vapore, la materia di cui dovrebbero essere fatte le città. La città di vapore è una vera e propria estensione dell’universo narrativo della saga di Zafón amata in tutto il mondo: pagine che raccontano la costruzione della mitica biblioteca, che svelano aspetti sconosciuti di alcuni dei suoi celebri personaggi e che rievocano da vicino i paesaggi e le atmosfere così care ai lettori. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcellona avvolta nel mistero popolano queste pagine con una plasticità descrittiva irresistibile e la consueta maestria nei dialoghi. Per la prima volta pubblicati in Italia, i racconti della Città di vapore ci conducono in un luogo in cui, come per magia, riascoltiamo per l’ultima volta la voce inconfondibile dello scrittore che ci ha fatto sognare come nessun altro.

Micol Borzatta