Dopo essere stata risvegliata dal suo lungo sonno, la principessa Bella è stata portata da Principe al suo castello.
Qui ha scoperto sia il piacere che il dolore e como le due cose a volte possono intersecarsi e diventare una cosa sola, alimentandosi a vicenda.
Al castello però conosce anche una cosa nuova, l’amore. Infatti da quando conosce Tristano, uno principe di un’altra terra schiavo come lei, il sentimento tra i due inizia a crescere sempre più intensamente.
Il loro amore però viene scoperto e punito, entrambi vengono venduti nella pubblica piazza come semplici schiavi insieme ai comuni ribelli.
Da quel momento non conosceranno più le piacevoli e raffinate torture del palazzo, ma quelle di nuovi padroni molto meno aristocratici.
Nonostante ciò Bella e Tristano riusciranno a trovare il lato piacevole della cosa e ha imparare nuove cose.
Come nel primo romanzo troviamo una narrazione molto cruda e forte che porta il lettore a vivere atti umilianti che possono dare fastidio ai più sensibili.
Questa volta si va ben oltre al rapporto sadomaso o alla relazione schiavo e padrone che ci voleva far conoscere l’autrice nel primo romanzo. Questa volta quello che devono subire Bella e Tristano è un vero e proprio atto di cattiveria inumano.
Bellissime le descrizioni e lo stile caratteristico di Anne Rice, ma purtroppo trovo che le sue doti siano state sprecate per un’opera che, mio parere personale, non è così bella come si vuol far credere, e che per leggerla si ha la necessità di avere veramente uno stomaco molto forte.
Micol Borzatta