
Stare è solo un’adolescente ma ha già una vita molto complicata. Infatti è una ragazza di colore che vive nel Bronx ma che studia in una scuola di lusso per bianchi, grazie alla madre.
Stare non si sente appartenente a nessuna delle due realtà e fa fatica a integrarsi, ma tutto questo non è la parte più critica della sua vita.
Il vero cambiamento avviene quando, di ritorno in macchina da una festa con il suo migliore amico Khalil, vengono fermati da un poliziotto, l’agente Uno-Quindici, che dopo aver fatto scendere il ragazzo dalla macchina gli spara tre volte.
Già dal giorno dopo iniziano a girare strane voci su Khalil che scagionano il poliziotto e incolpano il ragazzo di essersela cercata, non solo per il colore della pelle ma anche perché sicuramente delinquente e drogato.
Ovviamente le voci sono false, ma alla gente non interessa, in fondo lui era di colore e il poliziotto bianco.
Un romanzo formativo e di denuncia che dovrebbe essere letto anche nelle scuole.
La storia è molto forte, sia per i temi trattati ma anche, purtroppo, perché sappiamo bene che sonno cose che avvengono davvero.
I temi di fondo infatti sono sia il razzismo che l’abuso di potere che sempre più spesso viene perpetrato e non solo dalle autorità americane.
La voce narrante di tutta la storia è quella di Stare, giovane testimone impotente davanti agli eventi.
Una narrazione che ci porta a provare dei sentimenti molto forti per tutta la lettura, sia di affetto e complicità nei confronti di Stare, che di odio, ribrezzo e repulsione neo confronto del poliziotto, della stampa e della popolazione in generale.
Una lettura sconvolgente che spezza davvero l’animo umano.
Micol Borzatta