Recensione
La mia anima non è ancora pronta per accoglierti dentro di me, mio signore. Fin quando il Male che combatto non sarà annientato, attenderò.
Il Mostro, così lo ha soprannominato la stampa, è un serial killer che colpisce solo bambini. Un tempo padre, ha perso suo figlio per una terribile malattia e sfoga il suo dolore facendo provare il suo dolore agli altri, ritenendosi la mano del signore.
L’ispettore di polizia Luca Giatti ha anche lui una perdita che gli pesa sull’animo, poco tempo prima ha perso suo padre, una figura molto importante per lui, che lo porta a buttarsi anima e corpo nel suo lavoro, anche se questo lo porta a stare poco con
la moglie e il figlio.
Due persone molto diverse tra loro, ma anche molto similari che si troveranno a rincorrersi e rincorrere il tempo.
Romanzo thriller tutto italiano basato sulla paura più terrificante che un genitore possa avere.
Lo stile narrativo è molto lineare, senza salti temporali o flash back, percorriamo il presente, ogni tanto qualche ricordo, ma non veri flash back.
Le narrazioni seguono due linee diverse, quella di Luca e quella del Mostro. In terza persona quella di Luca, in prima quella del mostro, approfondendo così molto la parte mentale e psicologica.
Lo stato d’ansia e di paura accompagna il lettore per tutta la durata della lettura, come se tutto stesse capitando a lui.
I personaggi sono molto ben sviluppati, specialmente il Mostro portandoci a empatizzare con il suo dolore, anche se non con il suo modo per esorcizzarlo.
Una lettura profonda e intensiva.
Micol Borzatta