Recensione
Otto ragazze di diversa estrazione sociale, di diversa origine e con diversi problemi alle spalle, partono per un campeggio per solo donne su un’isola delle Hawaii con il progetto Dawn of Eve, ma mentre sono sul volo privato messo a disposizione per il progetto, l’aereo precipita e si ritrovano da sole su un’isola deserta e devono lottare per la loro sopravvivenza.
Inizialmente le ragazze litigano fra di loro, poi piano piano iniziano a stringere legami, fino a quando a una di loro inizia a nascere il sospetto che non sia tutto un caso essere lì, ma che molto probabilmente una di loro sa cosa stia accadendo e c’è qualcuno dietro che sta creando tutta la situazione.
Infatti il progetto è in realtà uno strano esperimento sociale che però sembra sfuggire di mano agli organizzatori.
Nuova serie televisiva originale Amazon Prime Video, che vuole trattare un argomento molto utilizzato e usarlo per parlare realmente di altri temi molto forti.
La storia infatti è praticamente identica a The I-Land e Lost.
Fin dalle prime puntate si capisce subito cosa ci sia davvero dietro al viaggio delle ragazze, infatti non è questa la parte interessante e importante di tutta la serie (proprio perché è un tema già sfruttato), ma il come delle adolescenti affrontino determinate situazioni e cosa hanno dovuto passare nella loro vita normale.
La narrazione alterna tre piani temporali, il passato in cui vediamo cosa ha portato le ragazze a essere iscritte dai genitori a quel progetto, il presente che è ambientato quando l’organizzazione ha recuperato le ragazze e le sta tenendo nella sua struttura per continuare a studiarle, e il periodo sull’isola piena di eventi, traumi, pericoli da affrontare e situazioni da risolvere. Il tutto con un gioco di flash back che spesso anticipa allo spettatore quello che sta per accadere.
La storia approfondisce molto di più il lato emotivo e relazionale delle ragazze piuttosto che la parte survival, in cui si può notare che le varie difficoltà vengono superate abbastanza facilmente, ma questo potrebbe anche essere una scelta voluta, per trasmettere allo spettatore che in fondo si tratta di ragazzine di 16-17 anni e che sono dentro a un progetto controllato, quindi è anche normale che molte situazioni veramente pericolose vengano risolte con rimedi che arrivano dall’esterno (anche se le ragazze non lo sanno) in modo che non possano correre pericoli veramente troppo mortali.
I temi che vengono approfonditi e su cui si vuole puntare il riflettore sono invece la scoperta della propria sessualità, con tutte le difficoltà che ne conseguono specialmente quando non si segue la massa, la gestione della rabbia, le molestie da parte di figure professionali che dovrebbero aiutare, la pressione dei genitori sui figli perché emergano nella società o nello sport, la religione, le delusioni sentimentali e le incomprensioni con la famiglia.
Temi molto attuali e che hanno messo molta pressione alle ragazze che vedono il loro mondo come un inferno, di gran lunga peggiore all’isola deserta.
Una serie TV che si sviluppa in una stagione con dieci puntate, ma di cui già si mormora una seconda, visto anche il finale aperto della stagione.
Fin dalle prime puntate sa coinvolgere lo spettatore e catturarne l’attenzione, al punto tale che mi sono guardata tutta la stagione il giorno dell’uscita, ovvero l’11 dicembre, quando Amazon Prime Video ha pubblicato tutta la stagione.
Davvero accattivante, vorrei che ci fosse già il seguito.
Micol Borzatta
Vista su Amazon Prime Video