RECENSIONE – L’impostore – Martin Griffin – Giunti 2023

TRAMA

Un thriller al cardiopalma ambientato nelle aspre Highlands scozzesi. Un esordio brillante e avvincente nella migliore tradizione del giallo, da Daphne du Maurier a Tana French, da Stephen King a Lucy Foley.
Per Remie Yorke questo è l'ultimo turno al Mackinnon Hotel prima della chiusura invernale. L'indomani potrà finalmente lasciare la Scozia e godersi il tepore di Santiago del Cile. Sempre che la tempesta di neve non blocchi ogni collegamento col mondo esterno... 
Mentre le temperature precipitano e le linee telefoniche si interrompono, un uomo ferito chiede rifugio. Si tratta dell'agente Don Gaines, rimasto coinvolto in un terribile incidente. L'unico altro sopravvissuto? Il detenuto che la sua squadra stava trasportando. Bisogna isolare l'hotel, controllare ogni via di uscita e mettere in sicurezza gli unici due ospiti dell'albergo. Remie non capisce esattamente cosa stia succedendo, nonostante ciò l'unica cosa che può fare è mettersi a disposizione di quell'uomo; in fin dei conti è un poliziotto. Ma poco dopo arriva un secondo sconosciuto: anche lui è ferito e anche lui dichiara di essere Don Gaines. Stessa uniforme, stesso nome, stesso tesserino. Qualcuno sta mentendo e Remie, senza alcuna via di fuga, dovrà scoprire chi dei due sta dicendo la verità prima che sia troppo tardi. Perché se non la ucciderà il freddo, lo farà uno di loro...

RECENSIONE

Ci troviamo subito con Remie che ci sta descrivendo il viaggio che deve compiere l’indomani, un viaggio definitivo, infatti questa è l’ultima notte di lavoro per lei.

Remie lavora al Mackinnon Hotel, in Scozia, posto di lavoro che ha accettato per poter stare vicino al fratello, detenuto nel penitenziario sito a pochi chilometri dall’hotel.

Ora che il fratello è morto, a causa di una rissa in carcere cinque anni prima, e lei è riuscita a mettere da parte un po ‘di soldi, si trasferisce a Santiago del Cile, o per lo meno questi sono i suoi piani appena finisce il suo ultimo turno di lavoro.

In hotel ci sono solo lei e due clienti che faranno il check out la mattina dopo, quando l’hotel chiuderà per lavori di ristrutturazione, approfittando della bassa stagione e del maltempo portato dalla bufera di neve Ezra.

Poco dopo il calar del sole, Remi e vede le luci di un convoglio, formato da tre veicoli, partire dal carcere.

Non passa molto tempo che sente suonare il citofono all’ingresso e si presenta un poliziotto.

Dice di chiamarsi Gaines, fa parte del convoglio che era partito dalla prigione, è ferito a causa di un incidente avvenuto al convoglio e ha bisogno di aiuto.

Remie decide di farlo entrare e di aiutarlo, venendo così a sapere che stavano trasferendo un pericoloso detenuto che ora, grazie all’incidente è libero.

Poco dopo suona nuovamente il citofono e un’altro poliziotto si presenta.

Remie lo fa entrare per prestargli soccorso, essendo anche lui ferito, e lui le dice dice la stessa storia del primo poliziotto, presentandosi con lo stesso nome.

Remie deve riuscire a capire chi sta mentendo se vuole arrivare viva al mattino successivo.

Sulla carta la trama del romanzo era molto interessante e coinvolgente, sapeva davvero attirare, purtroppo il romanzo non ha saputo essere all’altezza.

Tralasciando che a poco più di un quarto il lettore capisce già chi è il bugiardo, e gli viene confermato a metà romanzo, chiudendo così ogni interesse di proseguire, è tutto troppo piatto.

Le descrizioni sono bidimensionali, i personaggi poco caratterizzati e, soprattutto, il ritmo narrativo è troppo lento.

L’autore non riesce a coinvolgere il lettore, a dargli quella sensazione di corsa contro il tempo per salvarsi la vita, quell’ansia di essere in pericolo di morte, di poter non vedere l’alba del giorno dopo, è tutto sterile, distaccato.

Una lettura che avevo iniziato con grande curiosità, preparandomi a una sensazione claustrofobica e che invece mi ha deluso tantissimo.

Micol Borzatta

Copia personale

RECENSIONE – The last of us – serie TV del 2023 di Craig Main e Neil Druckmann

The last of Us è una serie tv del 2023 ideata da Craig Marin e Neil Druckmann, ispirata all’omonimo videogioco.

Post apocalittico, thriller, horror, fantascientifico, drammatico, avventuroso e d’azione, è un potpourri di generi molto ben amalgamati e organizzati.

La serie tv è composto da 9 episodi della durata tra i 42 e i 78 minuti andati in onda dal 15 gennaio 2023 su HBO in inglese, e dal 23 gennaio 2023 su Sky Atlantic e Now TV in italiano.

Il 27 gennaio 2023 hanno confermato il rinnovo per una seconda stagione.

La storia ripercorre le vicende narrate nei primi due capitoli del videogioco, The last of us e The best of Us: Left Behind, mentre la seconda stagione seguirà il videogioco The last of us 2.

Iniziamo nel 2003, nel videogioco invece è il 2013, quando scoppia una pandemia a causa della fuga da alcuni laboratori del fungo Cordyceps che trasforma gli esseri viventi in zombie.

Joel Miller, il fratello Tommy e la figlia Sarah vivono ad Austin, in Texas, e una notte si trovano a dover scappare da casa, dopo che i vicini sono stati uccisi dalla madre infetta.

Durante la fuga vengono fermati da un soldato che spara a Sarah, Tommy lo ammazza, ma troppo tardi, Sarah muore per il colpo.

Salto temporale, siamo nel 2023, l’infezione cerebrale da Cordyceps ha devastato il mondo intero, a governare c’è la Federal Disaster Response Agency (FEDRA), un ente militare dittatoriale.

In contrapposizione alla Fedra ci sono le Luci, un gruppo ribelle che si oppone alla legge marziale.

Joel, ormai cinquant’enne, viene incaricato dalle luci di portare Ellie Williams al Palazzo del governo, dove la stanno aspettando per usarla per creare un antidoto.

Ellie infatti, pur essendo infetta, sembra essere immune al Cordyceps, trovandosi a soli 14 anni a dover sostenere il futuro del mondo.

Arrivati a destinazione, scoprono che il gruppo che ti doveva attendere è stato sterminato dagli infetti, e loro devono procedere il viaggio fino al quartier generale, trovandosi a combattere contro gli infetti, i briganti, la Fedra e le Luci stesse.

Gli episodi sono molto veloci e scorrevoli e si guardano volentieri anche uno dopo l’altro.

La trasposizione dal videogioco è molto fedele, nonostante alcune differenze per rendere meglio determinati argomenti.

Gli attori scelti rappresentano molto bene i personaggi, anche se, come nel caso di Ellie, non sono fisicamente identici a quelli del videogioco.

Una serie tv che merita tutto il successo che ha avuto, e che viene amata sia dagli amanti della serie di videogiochi, che da chi la guarda senza conoscerla.

Micol Borzatta

Vista su NOW TV

RECENSIONE – Black Moon vol. 1 L’alba del vampiro – Keri Arthur – Newton Compton 2010

TRAMA

La bellissima Riley Jenson sta cercando il suo posto nel mondo, ma non è facile per una donna speciale come lei, vampiro e lupo mannaro insieme. Lavora a Melbourne per un'organizzazione che controlla le specie soprannaturali, ma nelle notti di luna piena i suoi istinti si liberano senza trovare alcun freno. E quando suo fratello Rhoan viene rapito, Riley si ritrova ad affrontare un mistero molto intricato: agenti scomparsi senza lasciare traccia, prove di strani esperimenti scientifici… 
Finché un giorno busserà alla sua porta un vampiro dal fascino irresistibile, nudo e spaurito. Riley dovrà reprimere i suoi impulsi per scoprire la verità ed evitare di cadere in una trappola. Perché la posta in gioco è molto alta, e nelle ombre della notte qualcuno sta cercando proprio lei.

RECENSIONE

Riley è una giovane donna molto particolare, infatti è un ibrido vampiro-licantropo, motivo per cui lei e il suo gemello Rhoan, sono stati esiliati dal loro branco.

Trovandosi da soli a Melbourne, iniziano a lavorare per il Dipartimento del controllo delle creature non umane, lui come guardiano, grazie alla sua parte vampiro che prevale su quella del licantropo portandolo a uccidere senza problemi, lei come coordinatrice, avendo come parte prevalente il licantropo.

Mentre Rhoan si reca in missione sul campo per salvaguardare gli umani, uccidendo chi è un pericolo e non rispetta le regole del Dipartimento, lei rimane in sede a occuparsi che i guardiani non in missione, che sono esclusivamente vampiri siano sempre nutriti. O meglio, questa è l’unica parte del suo lavoro che l’autrice ci dice.

Il Dipartimento, però, sta affrontando momenti difficili, infatti dieci dei suoi guardiani sono scomparsi e nessuno sa nulla.

Un pomeriggio, mentre Riley torna a casa, un altro licantropo l’avvicina e, dandole dell’abominio, le spara un proiettile d’argento.

Ad aiutarla arriva Quinn, un vampiro amico di Rhoan, che sta appunto cercando il ragazzo, che è scomparso mentre era in missione.

Quinn le racconta che a sua volta è stato aggredito, motivo per cui stava cercando Rhoan, e alla luce delle nuove informazioni, Riley è convinta che le due aggressioni siano collegate alla missione e alla scomparsa del fratello.

Riley decide così di indagare da sola per ritrovare Rhoan, ma a complicare il tutto, oltre a non poter avere informazioni sulla missione del fratello dal Dipartimento, essendo solo una coordinatrice, è anche la settimana prima della luna piena, ovvero la settimana in cui i licantropi vanno in calore e tutti i loro sensi li portano a voler fare solo sesso.

Riley si trova così a dover affrontare i suoi istinti per potersi concentrare per ritrovare il fratello, cosa che non sembra riuscirle bene, visto che per tutta la narrazione le ricerche le farà tra una scopata e l’altra.

Il romanzo, primo volume di una serie di nove, contiene infatti scene esplicite di sesso fatto in modo molto animalesco, che viene spontaneo domandarsi se a Riley i vestiti vengono regalati, visto che a ogni incontro
erotico e a ogni trasformazione in lupo, questi si riducono in brandelli.

Per il resto la storia ricorda un mix tra Shadow hunter e Bitten, con un ritmo molto veloce che si fa leggere in fretta, funzionando come un ottimo libro di evasione senza impegno.

Alla base della storia troviamo anche un argomento molto interessante, ovvero l’etica nella ricerca scientifica, ma non è sufficiente, per me, per portarmi a decidere di continuare la serie, infatti ho deciso che non proseguirò con i successivi volumi.

Un romanzo che sarebbe adatto per un pubblico di adolescenti per come è scritto, ma per soli adulti, per via della parte erotica, non soddisfacendo nessuno dei due target.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Ragazze infrante – Simone St. James – Time Crime 2023

TRAMA

Un giornalista scopre gli oscuri segreti di un collegio abbandonato in questo agghiacciante romanzo di suspense dell'autore bestseller 
del New York Times di I segreti del Sun Down Motel.
«Ragazze infrante è un romanzo ingegnoso e davvero agghiacciante. Una storia moderna di fantasmi; mi ha tenuta in ostaggio fino alle prime ore del mattino.» - Fiona Barton
«Ragazze infrante mescola un inquietante racconto soprannaturale con un avvincente mistero. Funziona bene anche come una storia su un'amicizia inflessibile, problemi di famiglia, ossessione e sessismo, il tutto racchiuso in una trama soddisfacente che si svolge a cavallo di due epoche.» - Associated Press
«L'avvincente mix di generi di St. James combina una storia soprannaturale con misteri intrecciati dagli anni '50 a oggi. Questo mistero dalle sfumature horror è spaventosamente credibile, popolato da personaggi esuberanti e presenta dialoghi di prim'ordine. St. James... potrebbe avere tra le mani un altro romanzo vincitore.» - Booklist
Vermont, 1950. C’è un luogo per ragazze che nessuno desidera ospitare, troppo intelligenti, ribelli, illegittime… Si chiama Idlewild Hall ed è un collegio. E nella piccola città in cui si trova, girano voci che sia infestato da fantasmi. Le paure sussurrate di quattro coinquiline gettano le basi per una profonda amicizia, fino a quando una di loro scompare misteriosamente… Vermont, 2014. Per quanto ci abbia provato, la giornalista Fiona Sheridan non può fare a meno di ripensare agli eventi che gravitano intorno alla morte della sorella maggiore, avvenuta vent’anni prima nei pressi delle rovine di Idlewild Hall. Quando viene ritrovato un altro cadavere durante i lavori di ristrutturazione del collegio, Fiona scoprirà segreti che dovevano rimanere sepolti e sentirà una voce che le sarà impossibile ignorare. Cos’è successo veramente a sua sorella?

RECENSIONE

La storia è ambientata a Barrons, nel Vermont, ed è divisa su due archi temporali: il 1950 e il 2014.

Al centro di tutto ci sono l’Idlewild Hall e i suoi terreni.

L’Idlewild Hall è un enorme edificio, composto da più ali, sorto nei primi anni del 1900 sui resti di un paesino abbandonato, e usato come collegio esclusivamente femminile, in cui le famiglie iscrivevano le figlie problematiche, quelle illegittime, quelle che manifestavano problemi di comunicazione o di socializzazione, insomma tutte quelle ragazze che erano motivo di vergogna per la società del tempo.

È così che quattro ragazze si ritrovano a dividere la stanza, quattro personalità completamente diverse, con un passato traumatico, quattro vite che sembrano prendersi a pugni da quanto sono agli antipodi, e che invece legano tra di loro, al punto da diventare una famiglia, un legame che diverrà totalmente indistruttibile quando, nel 1950, una di loro scomparirà.

Ed è proprio con questo evento che si apre il libro, mentre stiamo correndo insieme a una ragazza, per i boschi e i campi dei Barons, in direzione di Idlewild Hall, consapevoli che qualcosa, o qualcuno, ci sta inseguendo.

La Idlewild Hall è anche conosciuta per essere infestata dal fantasma di Mary Hand, che si narra essere morta di freddo e vaghi per i terreni della scuola. Non si sa più se si tratti di un’ex studentessa o se abitasse nel villaggio che c’era prima, si sa solo che generazioni di studentesse l’hanno vista e hanno scritto le loro testimonianze nei libri di testo, che venivano tramandati anno dopo anno.

A questo punto si fa un salto nel 2014, dove facciamo la conoscenza di Fiona, una giornalista che non riesce a darsi pace per la perdita della sorella, avvenuta nel 1994, e il cui corpo fu trovato nel campo di hockey sull’erba dell’Idlewild Hall, che era stata chiusa e abbandonata nel 1979.

Nonostante il colpevole sia in prigione, Fiona è convinta che non sia venuta fuori tutta la verità, così decide di indagare per conto proprio, con la scusa di voler scrivere un articolo riguardante i lavori di ristrutturazione dell’edificio, iniziati proprio in quei giorni.

Indagini che porteranno il passato e il presente a congiungersi in un’unica storia.

Il tutto ci viene raccontato a capitoli alternati tra passato e presente, dove il presente lo viviamo sempre dal punto di vista di Fiona, mentre il passato è a sua volta alternato tra i punti di vista delle quattro ragazze, portandoci così a empatizzare con ognuna di loro, conoscendole approfonditamente, caratterialmente, mentalmente e sentimentalmente, al punto che le maschere esteriori che usano usano davanti al prossimo, non ci ingannano più, sappiamo perfettamente cosa stiano provando realmente, ancor prima che la St. James ce lo descriva.

Nello stesso modo percepiamo la vera protagonista della storia, colei che sta alla base di tutto e ci istruisce sulla storia, sul passato e su temi molto forti: la Idlewild Hall.

Questo enorme edificio che ci appare davanti fin dalle prime pagine e che continuiamo a percepire e visualizzare per tutta la lettura, come se fosse concreta e noi fossimo davvero nei Barrons.

Il ritmo è veloce, adrenalinico, divoriamo una pagina dietro l’altra, perché vogliamo sapere, conoscere, una sete di conoscenza che ci verrà saziata, per quanto riguarda i personaggi della storia, ma che verrà stimolata a voler ampliare temi ed eventi storici trattati, portandoci a voler recuperare anche le fonti usate dalla scrittrice per documentarsi.

Un altro romanzo di Simone St. James che si può solo amore, e non vedo l’ora che esca un altro.

Micol Borzatta

Copia di proprietà

RECENSIONE – The last of us 2 – videogioco del 2020 della Sony

The last of us 2 è un videogioco del 2020, prodotto da Naughty Dog e distribuito da Sony Computer Entertainment, ed è catalogato come avventura dinamica a sfondo post-apocalittico.

Joel ed Ellie sono arrivati a destinazione, ma qui Joel scopre che per creare il famoso antidoto, le luci devono uccidere Ellie.

Joel decide che non vuole starci, stermina il gruppo di luci, salva Ellie, tornano da Tommy e si stabiliscono a Jackson, nel Wyoming.

Passano quattro anni, Ellie si fidanza con Dina e si allontana un po’ da Joel.

Un giorno, mentre Joel e Tommy sono a caccia, salvano Abby da degli infetti, e la riportano al suo campo dove, appena arrivano, vengono attaccati dai componenti del gruppo.

Qui vengono a sapere che Abby è la figlia del chirurgo che doveva operare Ellie e che Joel ha ucciso, e che ha abbandonato le luci per portare avanti il suo piano di vendetta.

Nel frattempo, quando Ellie e Dina vengono a sapere che i fratelli Miller non sono rientrati dalla loro spedizione, decidono di andarli a cercare.

Ellie riesce a entrare nell’accampamento, ma solo per vedere Joel che viene ucciso con una mazza da baseball davanti ai suoi occhi, per poi essere messa Ko, ma prima di perdere i sensi giuro vendetta contro Abby e tutto il suo gruppo.

Ellie e Tommy riprendono i sensi quando arrivano Dina e Jesse.

Rimettasi in forze Tommy decide di partire per Seattle per dare la caccia ad Abby, e il giorno dopo anche Ellie e Dina, seguite a loro insaputa da Jesse, partono a loro volta per inseguire la vendetta.

Quando crederemo di aver finito la storia, dopo aver giocato tutte le avventure di Ellie ci troviamo a giocare nei panni di Abby, vivendo la storia dal suo punto di vista, trovandoci ad affrontare parti nuove e alcuni eventi già giocati con Ellie, fino a ritornare al punto in cui le due storie si uniscono.

È la prima volta nella storia del titolo che si può giocare un doppio personaggio.

La storia, come sempre, è molto toccante e affronta il legame di Ellie con Joel, che vede come una figura paterna, e la perdita di qualcuno, tema già affrontato nell’incipit del primo titolo con la morte di Sarah.

Il finale è commovente e può sia ritenersi concluso, che dare la possibilità di un nuovo interessante capitolo.

Micol Borzatta

Visto gameplay su YouTube

RECENSIONE – La trappola – Melanie Raabe – Corbaccio 2015

TRAMA

Coinvolgente, raffinato, incalzante, La trappola avviluppa il lettore facendogli perdere il senso della realtà, per poi spiazzarlo nel finale.
Melanie Raabe è un vero talento. È tutto perfetto: trama, ritmo, suspense, psicologia dei personaggi. - Die Welt 
Autrice di bestseller, Linda Conrads, trentott’anni, è un mistero per i suoi fan e per la stampa. Da undici anni non mette piede fuori di casa, una villa isolata sul lago di Starnberg. Solo pochissime persone sanno che dietro al successo straordinario della scrittrice si cela un terribile segreto. Molti anni prima, Linda, entrando in casa della sorella Anna, l’ha trovata riversa a terra, brutalmente assassinata e ha intravisto l’omicida che si dava alla fuga e che non è mai stato identificato. «Perché Anna è dovuta morire?» è la domanda che tormenta Linda da allora, così come il volto dell’assassino tormenta ogni notte i suoi sogni. Finché un giorno, casualmente, Linda si ritrova a fissare scioccata la televisione dove compare quel viso, il viso dell’assassino. È la spinta che le serve per uscire finalmente di casa: servendosi dell’unica arma che ha a disposizione, ovvero la sua capacità di scrivere, Linda pianifica nei minimi dettagli una trappola mortale ma, nel momento in cui sta per scattare, la realtà si capovolge, fatti e fantasie si mescolano e Linda non sa nemmeno più se l’uomo che ha di fronte è veramente il mostro che credeva…

RECENSIONE

Germania 2002

Quando Linda va a casa della sorella Anna, la trova morta accoltellata, e Linda vede l’assassino fuggire dalla finestra, e lui vede lei.

Da quel momento Linda si chiude dentro casa sua, senza mai più uscire, pur continuando la sua carriera da scrittrice.

Germania 2013

Sono undici anni che Linda non esce più di casa, continua a pubblicare un libro all’anno, fa uscire il suo cane nel terreno intorno a casa, ma lei non mette piede fuori dalla porta d’ingresso.

Questa sua routine viene sconvolta quando vede in televisione l’assassino di sua sorella: un famosissimo giornalista.

Linda decide di tendergli una trappola, userà l’omicidio della sorella come trama del suo prossimo romanzo e poi userà la pubblicazione come motivo per concedere un’intervista, scegliendo proprio lui, per poi metterlo alle strette e farsi dire perché ha ucciso Anna.

Romanzo d’esordio dell’autrice, uscito nel 2015, ha avuto fin da subito un enorme successo.

Nonostante si sappia fin dalle prime pagine il colpevole, non si perde il gusto della lettura, grazie agli approfondimenti psicologici e al ritmo narrativo, molto veloce, e all’inserimento di capitoli del romanzo di Linda in mezzo alla narrazione, permettendo al lettore di vivere in prima persona gli eventi del 2002.

Le descrizioni sono minuziose e molto visive, e permettono una totale immersione nella storia.

Un romanzo perfetto per passare un paio di pomeriggi o di serate in buona compagnia.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – The last of us: Left Behind – videogioco del 2014 della Sony

The last of us: Left behind è un videogioco del 2014 prodotto da Naughty Dog e distribuito da Sony Computer Entertainment, ed è catalogato come horror survival.

Inizialmente creato come contenuto aggiuntivo, venne poi incluso in The last of us remastered, distribuito nell’estate del 2014.

Come per il precedente si ha una visuale in terza persona, ma stavolta le armi sono improvvisate e il gioco va fatto tutto in stealth.

Dopo essere rimasti soli Joel ed Ellie vengono attaccati da degli uomini e Joel rimane ferito gravemente.

Ellie riesce a trovare un riparo per entrambi, in modo da superare l’inverno e far guarire Joel, nel frattempo ripensa a quando era all’accademia militare.

Una sera, quando ancora frequentava la scuola militare di Boston, Ellie viene svegliata dalla sua amica Riley, che era sparita da diverse settimane, e la invita ad andare con lei.

Riley porta Ellie al centro commerciale, nonostante l’edificio sia chiuso, per comunicarle che si era unita alle luci ed è stata assegnata a un’altra città.

Ellie chiede a Riley di non partire, di rimanere con lei, e mentre Riley lo promette vengono attaccate da degli infetti.

Inizialmente le due ragazzine vogliono uccidersi, ma poi decidono di vivere insieme gli ultimi momenti prima della trasformazione, ma sarà solo Riley a trasformarsi.

La storia del gioco è davvero commovente e distrugge il cuore del giocatore, specialmente quando ci troviamo a interagire con una cabina fotografica, una giostra e altri oggetti che per noi sono normali, ma che per Ellie e Riley sono sconosciute.

Il gameplay non è lungo come il capitolo precedente, ma molto ricco e intenso.

Micol Borzatta

Visto gameplay su YouTube

RECENSIONE – Fairy Tale – Stephen King – Sperling & Kupfer 2022

TRAMA

Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Un'eccezionale favola dark. Benvenuti nel lato oscuro del «C'era una volta».
«Per King non c'è mai confine tra i mostri che abitano la nostra vita quotidiana e quelli che potrebbero esistere in mondi paralleli, o persino nel nostro. Ma il punto è che sempre King riesce a creare qualcosa di nuovo. A raccontare da un altro punto di vista. A illuminare un altro pezzetto di realtà.» - Antonella Lattanzi, la Lettura
«Fairy Tale sa parlare bene della sofferenza, di una disperazione che fa stringere un patto con Dio: “Se lo fai per me, chiunque tu sia, farò qualcosa per te”.» - Thea Pellegrini per Maremosso
Un ragazzo, il suo cane, la discesa in un mondo magico e oscuro. Benvenuti nel lato oscuro del «c'era una volta». Charlie Reade è un diciassettenne come tanti, discreto a scuola, ottimo nel baseball e nel football. Ma si porta dentro un peso troppo grande per la sua età. Sua madre è morta in un incidente stradale quando lui aveva sette anni e suo padre, per il dolore, ha ceduto all'alcol. Da allora, Charlie ha dovuto imparare a badare a entrambi. Un giorno, si imbatte in un vecchio - Howard Bowditch - che vive recluso con il suo cane Radar in una grande casa in cima a una collina, nota nel vicinato come «la Casa di Psycho». C'è un capanno nel cortile sul retro, sempre chiuso a chiave, da cui provengono strani rumori. Charlie soccorre Howard dopo un infortunio, conquistandosi la sua fiducia, e si prende cura di Radar, che diventa il suo migliore amico. Finché, in punto di morte, il signor Bowditch lascia a Charlie una cassetta dove ha registrato una storia incredibile, un segreto che ha tenuto nascosto tutta la vita: dentro il capanno sul retro si cela la porta d'accesso a un altro mondo. Una realtà parallela dove Bene e Male combattono una battaglia da cui dipendono le sorti del nostro stesso mondo. Una lotta epica che finirà per vedere coinvolti Charlie e Radar, loro malgrado, nel ruolo di eroi. Dal genio di Stephen King, una nuova avventura straordinaria e agghiacciante, una corsa a perdifiato nel territorio sconfinato della sua immaginazione.

RECENSIONE

Nuovo romanzo di Stephen King, ci troviamo come sempre in una piccola cittadina americana, dove troviamo Charlie, un ragazzino di diciassette anni, molto bravo a scuola, nonostante ne abbia passate tante.

Charlie, infatti, ha perso la madre a causa di un incidente causato dal ghiaccio, perdita che ha portato il padre a ubriacarsi e a perdere il lavoro, obbligandolo a diventare grande in fretta.

Quando finalmente riesce a sistemare le cose con il padre, che smette di bere, inizia a frequentare gli alcolisti anonimi e riprende a lavorare, un’altra enorme prova lo aspetta.

Dopo aver soccorso un anziano vicino di casa che si era fratturato una gamba a causa di una caduta, ed essergli rimasto accanto per tutta la convalescenza, scopre alla morte di lui, un enorme segreto.

Il signor Bowditch, dopo averlo dichiarato suo erede, gli lascia una registrazione dove gli comunica che nel capanno in giardino c’è un portale per un altro mondo, governato da un essere terribile che non deve assolutamente entrare nel nostro mondo, e ora tocca a Charlie proteggere l’ingresso.

Ho iniziato a leggere questo libro con molta curiosità, volendo dare un’altra possibilità a King nel fantasy, dopo aver arrancato con la saga della Torre Nera, che da solita controcorrente a me non è piaciuta proprio, e anche questa volta sono rimasta molto delusa.

La prima parte del romanzo devo dire che mi stava prendendo, mi sono sentita subito legata a Charlie, ero al suo fianco, volevo aiutarlo con Howard, con la cagnolina Radar, ho ritrovato il classico ritmo di King, con descrizioni molto dettagliate e prolisse, che amo, e un andamento molto realistico.

Quando Howard muore, e Charlie si avventura nel pozzo del capanno, tutto cambia, o meglio non cambia.

Mi spiego meglio.

Con l’entrata di Charlie nel mondo dalle due lune, il ritmo e lo stile rimango­no gli stessi usati per la routine quotidiana, solo che Charlie non sta più viven­do una normale quotidianità, e mi sono sentita buttare fuori dalla storia, non ero più al fianco di Charlie, ma solo uno spettatore esterno, con il risul­tato che il mio interesse per la storia è scemato e mi sono annoiata per tutto il resto della lettura, faticando enormemente ad arrivare in fondo.

Mi è dispiaciuto molto, perché per il resto troviamo ambientazioni detta­gliate e personaggi pieni di sfaccettature.

Purtroppo, pur amando King, quando scrive fantasy non fa per me.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – The last of us – videogioco del 2013 della Sony

The last of us è un videogioco classificato come action-adventure del 2013, prodotto da Naughty Dog e distribuito da Sony Interactive Entertainment.

Considerato dalla critica uno dei migliori videogiochi, ha vinto ben 256 premi.

La storia ha inizio nel 2013, quando negli Stati Uniti d’America si scatena un’epidemia a causa del fungo Cordyceps mutato, che riesce a trasformare gli esseri umani in creature aggressive senza più coscienza.

Ad Austin Joel Miller scappa con il fratello Tommy e la figlia Sarah, di soli tredici anni.

Durante la fuga Sarah viene colpita da un soldato, e muore tra le braccia del padre.

Passano vent’anni, siamo nel 2033.

L’epidemia è diventata una pandemia e ha decimato l’intera civiltà globale. Chi è sopravvissuto è stato riunito in zone dichiarate di Quarantena, sotto la legge marziale militare, chi è riuscito a scappare e a non diventare infetto fa parte dei ribelli o di briganti nomadi, Joel ha cinquant’anni, vive a Boston, nel Massachusetts, con Tess, e fanno i contrabbandieri.

Un giorno, mentre cercano di recuperare un motore e delle armi che hanno già pagato, vengono a sapere che sono stati dati alle luci, un gruppo di ribelli.

Joel e Tess vanno a parlare con Marlene, la leader delle luci, che risponde loro che riconsegnerà la merce, a patto che loro accompagnino Ellie al palazzo del governo fuori dalla Zona di Quarantena.

Ellie è una ragazzina di quattordici anni che è stata infettata tre settimane prima. Visto che chi viene infettato muta in massimo due giorni, scoprono che Ellie è immune, e le luci vogliono usarla per creare un antidoto.

Joel e Tess si mettono in viaggio con Ellie, ma Tess muore quasi subito a causa degli infetti, lasciando Joel proseguire in un viaggio che lo porterà a legarsi a Ellie e a vederla come un tempo vedeva Sarah, e non solo come la possibilità di sterminare gli insetti.

Il viaggio però non sarà semplice, e non solo a causa degli infetti.

Gioco con una grafica da film che esplora nel profondo la mentalità e il comportamento delle persone, quando devono affrontare delle difficoltà che hanno tolto loro tutto.

Gli infetti hanno come scusante il fango che elimina ogni volontà trasformandoli in Zombie aggressivi, ma la milizia che uccide Sarah, prima, e mette in atto la legge marziale dopo, non hanno scusanti per ammazzare a loro piacimento.

Un altro esempio sono i briganti, che approfittano della confusione iniziale, e della situazione post apocalittica dopo, per dar libero sfogo alla violenza.

Le azioni e le reazioni dei personaggi sono molto realistiche e portano il giocatore a empatizzare molto, non riuscendo a evitare di piangere quando muore Sarah o Tess, ma anche più avanti nella storia.

La storia è piacevole sia da giocare, ma anche solo da guardare giocata.

Micol Borzatta

Visto gameplay su YouTube

RECENSIONE – La casa sul mare celeste – T. J. Klune – Mondadori 2021

TRAMA

Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.
«Un fantasy intelligente e genuino. Attenzione: può riempire il cuore» – The Washington Post
«L'ho adorato. È come farsi avvolgere in una grande coperta arcobaleno. Semplicemente perfetto»V.E. Schwab
«Rinnoverà la vostra fiducia nell'umanità» – Terry Brooks
L'odio fa molto rumore, ma ti accorgerai che è solo perché le persone che gridano sono poche e vogliono disperatamente farsi sentire.
Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto. Un'incantevole storia d'amore ambientata in una realtà fantastica, meravigliosamente narrata, su cosa significhi accorgersi che, a volte, si può scegliere la vita che si vuole. E, se si è abbastanza fortunati, magari quella vita ci sceglie a sua volta.

RECENSIONE

«Non sono che carta. Fragile e sottile. Se mi si tiene con-trosole, esso risplende attraverso di me. Mi scrivono sopra, e non mi si può riutilizzare. Ognuno di questi graffi è una storia. Questi graffi sono una storia. Raccontano cose che gli altri leggono, ma vedendo sempre e solo le parole, mai quello su cui le parole sono scritte. Non sono che un foglio di carta, e sebbene ce ne siano molti altri come me, nessuno è mai perfettamente identico all’altro. Io sono arida pergamena. Ho solchi. Ho buchi. Bagnami, e mi scio-glierò. Dammi fuoco, e brucerò. Stringimi tra mani inaccorte, e mi accartoccerò. Mi strapperò. Non sono che carta. Fragile e sottile».

Iniziamo subito la storia affiancando Linus Baker mentre è in pieno svolgimento del suo ruolo di dipendente del Dipartimento della Magia Minorile.

Infatti siamo in un mondo che ricorda molto quello degli X-Men, in cui esistono creature magiche e non umane, per cui sono stati costruiti degli orfanotrofi in cui rinchiudere, fino all’età adulta, Banshee, gnome, spiriti della foresta, Yeti, viverne o, semplicemente, bambini umani con poteri magici.

Controllare il benessere di questi bambini, ovvero che non vengano picchiati, rinchiusi, denutriti, torturati, e via di seguito, spetta al DIMAM, appunto a Baker e ai suoi colleghi.

Linus fa questo lavoro da diciassette anni, sempre obiettivo e giusto, e per questo viene inviato a Mars gas, dove su un’isola c’è l’orfano­trofio gestito da Arthur Parnassus e che ospita se i ragazzi molto speciali.

Quello che troverà Linus sarà diverso da tutto quello che ha visto fino a quel momento.

«Lei non esce tanto spesso, vero?»
Linus si asciugò la fronte con una manica. «Quando il lavoro lo richiede.»
«In mezzo alla natura, intendo.»
«Oh. Allora no. Preferisco la comodità e, oserei dire, la sicurezza di casa mia. Preferisco star seduto in poltrona ad ascoltare la musi-
ca, grazie tante.»
La signorina Chapelwhite tenne fermo un grosso ramo per farlo passare. «Ma se ha sempre voluto vedere l’oceano.»
«I sogni sono solo questo… sogni. Nascono per essere voli pinda-rici. Non devono necessariamente avverarsi.»
«Eppure, eccola qui in riva all’oceano, lontano dalla sua poltrona e dalla sua casa.» Si fermò e alzò il viso verso il cielo. «Quanto alla mu-sica, è dappertutto, signor Baker. Basta avere orecchie per sentirla.»
Lui segui il suo sguardo. Sopra di loro, le cime degli alberi ondeg-giavano, il vento faceva frusciare le foglie. I rami scricchiolavano. Gli uccelli cinguettavano. Gli parve di udire lo squittio degli scoiattoli.
E, in sottofondo, c’era il canto dell’oceano, le onde contro la riva, l’odore del sale denso nell’aria.

Anche se nel testo si parla di un orfanotrofio speciale, con ragazzini speciali e fuori dall’immaginario comune, si può notare una denuncia sociale agli organi degli assistenti sociali.

Purtroppo anche nella realtà, più spesso di quanto si pensi, dopo l’intervento di questi enti che dovrebbero preoccuparsi esclusivamente del benessere dei bambini, troviamo i minori abbandonati in famiglie degeneri, in istituti fatiscenti dove non interessa a nessuno di loro, o peggio ancora abbandonati a loro stessi per la strada.

Il finale è commovente e anche la storia romance che c’è all’interno della storia, riesce a essere dolce e a coinvolgere anche il lettore che, come me, odia il romance, perché non è invadente o troppo in primo piano.

La storia è scorrevolissima, fluida e davvero coinvolgente, veniamo trasportati al suo interno e viviamo tutto in prima persona.

Tutte le descrizioni sono minuziose e molto visive e i personaggi sono approfonditi sia a livello fisico che psicologico ed emotivo.

I temi trattati sono molto importanti e vengono approfonditi minuziosamente, ma con un linguaggio molto leggero, in modo che è leggibile anche dai ragazzi, dando molti spunti di riflessione e di discussione, dando molti insegnanti.

Un libro che mi ha fatto innamorare, commuovere e sognare, e che consiglio con tutto il cuore.

«Lascia che ti dica una cosa, Linus Baker» prosegul Zoe, con le mani strette sulla parte superiore della portiera del conducente. «Nel-
la vita ci sono momenti in cui bisogna correre dei rischi. Fa paura perché c’è sempre la possibilità di fallire. Questo lo so. Lo so. Perché una volta mi sono presa un rischio con un uomo con cui prima avevo fallito. Ero spaventata. Ero terrorizzata. Pensavo di perdere tutto. Ma non stavo vivendo. La vita prima di quel momento non era vita. Era sopravvivenza. E non rimpiangerò mai di aver corso quel rischio. Perché mi ha portato a loro. A tutti loro. Ho fatto la mia scelta. Ora è tempo che tu faccia la tua.»

Micol Borzatta

Copia della biblioteca