RECENSIONE – Il sanatorio – Sarah Pearse – Newton Compton 2021

TRAMA

Non vorrai andartene fino al momento in cui non potrai più farlo...
«Un esordio sensazionale. Farà impazzire i fan dei thriller» – Publishers Weekly
«Quando gli ospiti di un resort a cinque stelle nelle Alpi scompaiono in mezzo alla bufera di neve, la vacanza è finita per la detective Elin Warner. È "Shining" ma con il tutto esaurito» – People
«Una storia sconvolgente che mi ha tenuto completamente avvinta» – Reese Witherspoon
«Vi entrerà nelle ossa. Questo thriller ha tutti gli ingredienti perfetti: un'ambientazione glaciale, una prosa ritmata e dei colpi di scena impossibili da prevedere. Una lettura imperdibile» – Richard Osman, autore del bestseller Il club dei delitti del giovedì
Un lussuosissimo hotel ad alta quota sulle alpi svizzere è l'ultimo posto in cui Elin Warner vorrebbe trovarsi. Ma si è presa una pausa dal lavoro di detective, e così, quando riceve di punto in bianco l'invito a festeggiare il fidanzamento del fratello, non ha altra scelta che accettare. Arrivata nel bel mezzo di una tempesta violentissima, Elin si sente subito nervosa: l'atteggiamento di suo fratello Isaac le sembra strano e c'è qualcosa in quell'hotel, completamente isolato, che le dà i brividi. Forse ha a che vedere con il fatto che prima della ristrutturazione fosse stato un sanatorio abbandonato... Quando, la mattina dopo, gli invitati scoprono che Laure, la promessa sposa, è scomparsa senza lasciare traccia, il disagio di Elin cresce, mettendola davanti a domande che non avrebbe mai voluto porsi. Suo fratello ha qualcosa a che fare con la sparizione della fidanzata? La neve caduta blocca l'accesso all'hotel e il panico comincia a dif­fondersi tra gli ospiti. Nessuno si è ancora reso conto che un'altra donna è scomparsa. Ed è l'unica che avrebbe potuto avvertirli del pericolo...

RECENSIONE

Ferma lì in piedi, davanti all’hotel, avverte una sensazione stranissima: un turbamento nell’aria, una curiosa inquietudine che non ha nulla a che fare con la neve che cade dal cielo.
Si guarda intorno. Il vialetto e il parcheggio retrostante sono deserti.
Non c’è nessuno.
Tutti quelli che erano a bordo della funicolare sono già entrati.
È l’edificio, pensa, studiando l’imponente struttura bianca. Più lo guarda, più percepisce una sorta tensione.
Un’anomalia.

Svizzera gennaio 2015

Daniel Lemaitre sta facendo un sopralluogo al vecchio sanatorio che sta per essere trasformato nel nuovo Hotel Le Sommet, quando trova un braccialetto di rame in terra, appena lo raccoglie qualcuno lo aggredisce da dietro e scompare.

Svizzera gennaio 2020

Elin Warner e il fidanzato Will Riley vengono invitati all’Hotel Le Sommet per festeggiare il fidanzamento del fratello di lei, Isaac, con la dipendente dell’hotel Laure.

Elin e suo fratello sono anni che non si parlano e non si vedono, nemmeno per il funerale della madre, dove lui non ha presenziato, tutto a causa di un incidente, avvenuto quando avevano lui 10 anni e lei 12 anni, in cui ha perso la vita il fratellino di 8 anni.

Da quel momento Elin ha strani ricordi in cui è convinta che il colpevole sia fratello, e un trauma che la porta a bloccarsi quando si ritrova in acqua, trauma che le ha provocato alcuni problemi durante l’ultimo caso su cui stava indagando, e che l’ha portata a prendersi un periodo di aspettativa.

Elin e Will vorrebbero prendere il loro viaggio all’hotel come periodo di rilassamento e vacanza, ma tutti i loro progetti saltano quando trovano due cadaveri e scompare Laure.

Elin inizia subito a indagare, e insieme alla risoluzione del caso scoprirà anche alcune realtà relative al suo passato.

Non c’è modo di dubitare del suo passato, dell’uso a cui era destinata. C’è qualcosa di brutalmente clinico nell’architettura, un sentore di formalità nelle linee rigide, nei piani e nelle facciate inesorabilmente squadrati, nei tetti piatti dall’aria modernista. Il vetro è ovunque, vertiginoso: intere pareti che permettono di guardare l’interno.

Romanzo thriller abbastanza scorrevole e coinvolgente.

Il ritmo narrativo infatti è abbastanza veloce per buona parte del romanzo, unico punto in cui rallenta , diventando quasi ripetitivo e noioso, è la parte delle indagini, per poi riprendersi sul finale, in cui avremo delle scoperte impreviste.

Personaggi e ambientazioni sono ben descritti, hanno mille sfumature che rendono il tutto quasi realistico e immersivo.

Una buona lettura da ombrellone, ed essendo ambientato in periodo invernale in mezzo alla neve altissima, durante la lettura abbiamo la sensazione di sentire un po’ di fresco, che in questi giorni di calura fa sempre bene.

Non uno dei migliori thriller che abbia letto, ma fa il suo lavoro di evasione.

Micol Borzatta

Copia di proprietà

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