RECENSIONE – Ragazze elettriche – Serie TV del 2023 di Sarah Quintrell

Ragazze elettriche, conosciuto anche come the Power, è una serie TV sviluppata da Sarah Quintre11 e basata sull’omonimo romanzo di Naomi Alderman n, e ha debuttato nel 2023 su Prime Video.

Per il momento è composta da una sola stagione di nove episodi, della durata di circa un’ora l’uno.

La storia inizia subito presentandoci una ragazza adolescente che scopre di poter folgorare gli altri dalle mani.

Da quel momento sempre più adolescenti scoprono di avere il dono, e di poterlo trasmettere alle donne più grandi, il tutto riattivando un organo posto tra le clavicole.

Puntata dopo puntata vediamo come il mondo cambia e come pian piano viene stravolto.

Infatti se all’inizio il potere viene usato per fare del bene, successivamente le donne si fanno prendere e iniziano a fare violenza verso gli uomini solo per divertimento.

A differenza del romanzo la serie TV ha un ritmo molto veloce con molti approfondimenti, in particolar modo il lato psicologico che porta al cambiamento comportamentale delle donne.

Sicuramente sviluppata meglio del romanzo, si riesce a empatizzare molto di più e a comprendere meglio alcune decisioni incomprensibili nel romanzo.

Il finale è aperto portando a sperare in una seconda stagione.

A differenza del romanzo è davvero consigliata.

Micol Borzatta

Vista su Prime Video

RECENSIONE – Ragazze elettriche – Naomi Aldrman – Nottetempo 2017

TRAMA

Pacifiche e accudenti. Davvero crediamo che le donne siano naturalmente così? E cosa accadrebbe invece se gli uomini avessero paura delle donne?

Da questo libro, vincitore del Baileys Women’s Prize 2017, è stata tratta una serie tv che sarà distribuita in Italia nel 2018.

“Scioccante! Vi metterà KO!” - Margaret Atwood

“Un classico del futuro” secondo la giuria del Baileys Women’s Prize
«In Ragazze elettriche la scrittrice e autrice di videogiochi Naomi Alderman immagina un mondo in cui le donne sviluppano la possibilità di emanare scosse elettriche, come meduse, come anguille. Ed eliminano così secoli di predominio dell'uomo sulla donna. Cosa potrebbe accadere?» - Laura Aguzzi, La lettura

Naomi Alderman immagina un mondo dominato dalle donne, in cui gli uomini sono ridotti in semi-schiavitù. Le ragazze adolescenti hanno infatti sviluppato una sorta di energia elettrica capace di fulminare chiunque cerchi di molestarle. Quattro personaggi ci guidano tra i diversi scenari sociali, politici, mediatici e confessionali che il rivoluzionario ribaltamento delle gerarchie e dei rapporti di genere ha innescato, raccontandoci come la diffusione della scintilla del potere femminile sia rapidamente degenerata nella depravazione. Le donne ora distruggono, violentano, seviziano e uccidono proprio come prima di loro avevano fatto gli uomini. Questa è l’atroce verità. L’universo distopico di Alderman, infatti, cresce e si sviluppa attorno ad una questione attualissima e disturbante: perché le persone, al di là del sesso e della razza, abusano del potere?

RECENSIONE

Romanzo distopico sulla stessa idea di Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood.

La storia inizia con uno scambio di lettere tra due scrittori, in cui uno chiede all’altra di valutare il suo testo in cui racconta di un mondo comandato dagli uomini, e la collega commenta che sarebbe curiosa di vederlo, perchè sicuramente sarebbe meno violento.

A questo punto facciamo un salto indietro di dieci anni e seguiamo la vita di due ragazze, di una donna e un ragazzo giornalista che si trovano ad avere a che fare per primi con questo strano potere, saltellando avanti di due-tre anni alla volta, vediamo come il potere cambia l’animo delle donne, che spinte dal dolore e dalla paura dei soprusi subiti da parte degli uomini fino a quel momento, in molti casi diventano peggiori dei loro aguzzini.

La storia di base del romanzo era davvero molto interessante sulla carta, ma lo svolgimento nel libro risulta deludente.

L’approfondimento psicologico e del cambiamento è davvero minimo, quando invece sarebbe dovuto essere al centro del romanzo, visto che la storia ripercorre i momenti dal primo giorno in cui il potere compare.

Per come viene narrato ci si aspetta che gli anni del passato siano solo un’infarinatura per capire il presente, ma quando siamo vicini al presente ansiosi di vedere come il mondo è cambiato, il libro finisce.

Avevo grandi aspettative e sono rimasta delusa.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – La casa – Natasha Preston – Piemme 2016

TRAMA

Mackenzie non è molto entusiasta del fine settimana in montagna con i suoi amici. La casa è bellissima, la compagnia però non la convince: dopo tutto quello che è successo con Josh, non ha voglia di rimanere chiusa con lui tra quattro mura, e la presenza di suo fratello, affascinante ma non particolarmente simpatico, non migliora la situazione. Ma al risveglio dopo la prima notte tutti insieme, i peggiori film di Mackenzie sembrano soltanto fiabe per bambini: due suoi amici sono morti, uccisi in un lago di sangue in cucina, e diventa chiaro che tra di loro è nascosto un assassino. 
Mentre la polizia porta avanti l'inchiesta, anche Mackenzie inizia a indagare il passato del suo gruppo di amici per scoprire cosa sia davvero successo. L'assassino è ancora libero, ognuno di loro è un sospettato. E forse nessuno è veramente innocente.

RECENSIONE

L’anno scolastico è finito, e Mackenzie e i suoi amici sono invitati a passare tre giorni e due notti a casa di uno di loro in montagna.

Tutto sarebbe prefetto se non fosse che la casa appartiene a Josh, fidanzato della migliore amica di Mackenzie, Courteney, ma anche colui che in una gita precedente si è permesso di fare commenti irrispettosi nei confronti di due loro amiche morte per un incidente stradale, mentre erano tutti insieme su un pulmino di ritorno da una loro gita insieme.

Alla gita in montagna si unisce anche Blake, il fratello di Josh, anche se i due fratelli non hanno rapporti molto stretti perché uno vive con la madre e uno con il padre, senza aver modo di vedersi.

Arrivati alla casa, Josh si dimostra, come al suo solito, impositivo nei confronti di tutti, creando un’atmosfera tesa che porta tutti i componenti del gruppo a bere fino a perdere i sensi.

La mattina dopo, quando Mackenzie si alza e scene in cucina, trova Josh e Courtney morti, feriti da moltissime coltellate, e con un lago di sangue sul pavimento.

Il romanzo è un thriller young adult, e questo lo penalizza un pochino.

L’inizio della storia è davvero avvincente, tiene il lettore incollato alle pagine, ma poi l’interesse si perde appena iniziano le indagini.

La figura del poliziotto infatti sembra un po’ una macchietta, non fa praticamente nulla se non comparire dal niente e chiedere più e più volte al gruppo di confessare chi di loro è il colpevole, mentre la figura di Mackenzie, a lungo andare, diventa intollerabile con il suo continuo “nessuno di noi può essere il colpevole, siamo tutti amici e ci vogliamo bene, siamo cresciuti insieme e mai ci faremmo del male”, frase che ridonda nella testa del lettore fino alla nausea e che, viene davvero ripetuta troppe volte, facendo sorgere il dubbio che Mackenzie sia stupida e non ingenua.

Il finale invece non è male, i due colpi di scena sono davvero inaspettati e ben realizzati, ma il finale aperto fa venire voglia di lanciare il libro urlando, specialmente visto che al momento non si conosce l’esistenza di un seguito.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Caldo in inverno – Joe R. Lansdale – Mondadori 2020

TRAMA

Quando vedono la loro vicina di casa travolta e uccisa da un'auto pirata che sta passando in quel momento, Tom Chan e sua moglie Kelly non sanno che l'omicidio di cui sono appena stati involontari testimoni è solo l'inizio di un incubo che sembra senza via d'uscita. Tom descrive l'autista alla polizia ed è assolutamente deciso a testimoniare, ma c'è qualcosa che non ha previsto: l'uomo al volante, infatti, appartiene a una potente famiglia criminale del Texas orientale, la Dixie Mafia, e Tom e la sua famiglia diventano il bersaglio della banda, che rapisce Kelly e minaccia la loro figlia. 
Tom non ha altra via di salvezza se non quella di rivolgersi ai vecchi compagni d'armi che hanno combattuto con lui in Afghanistan e chiedere il loro aiuto in una lotta brutale e spietata per salvare sua moglie e farsi giustizia da solo. Il problema è che uno degli ex commilitoni è un maniaco omicida, il cui livello di violenza sconvolge lo stesso Tom, e in questa adrenalinica lotta per la sopravvivenza le parti potrebbero invertirsi. Joe Lansdale ha scritto una prefazione ad hoc in occasione di questa pubblicazione nella collana del Giallo Mondadori.

RECENSIONE

LaBorde, Texas orientale.

In un caldissimo pomeriggio di dicembre, Tom Change, mentre è in giardino a fare un barbeque con la moglie e il figlio, assiste a un evento tragico: la loro vicina di casa viene investita e il conduce scappa senza fermarsi.

Quando Tom si reca a far denuncia dalla polizia, scopre che il guidatore è Will Anthony, figlio di Pye Anthony, il boss della Dixie Mafia.

Appena gli Anthony scoprono che Tom vuole testimoniare, prendono di mira lui e la sua famiglia.

Non potendo contare sulla polizia, Tom decide di chiedere aiuto a due suoi ex commilitoni e risolvere definitivamente la situazione.

Romanzo giallo abbastanza corto, ma ricco d’azione e con un ritmo molto adrenalinico, che si divora in pochissimo tempo.

I personaggi sono molto ben definiti, con caratteri ben precisi e molti approfondimenti psicologici, che fanno capire al lettore le loro azioni e le loro scelte.

Le ambientazioni invece sono meno dettagliate, ma non se ne sente la mancanza, da quanto siamo attratti e concentrati sull’azione.

Una buona lettura per svagarsi e che conferma il mio amore per i thriller di Lansdale.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Ricordati di me – Christopher Pike – Mondadori 1996

TRAMA

Quando Shari si sveglia la mattina dopo aver partecipato a una festa di compleanno, non si rende immediatamente conto che qualcosa non va. Ma una telefonata e poi la corsa dei suoi genitori in ospedale le aprono finalmente gli occhi: Shari è morta ed è diventata un fantasma. Tutti sono convinti che si sia suicidata buttandosi dal balcone, ma lei sa bene che non è così. 
È stata uccisa, ed è stato uno dei suoi amici a spingerla nel vuoto. Shari sa che tocca a lei scoprire chi è l'assassino. E, quando l'avrà trovato, farlo sapere a tutti. Non sarà sola nelle sue indagini, ma dovrà riuscire a sfuggire all'Ombra, una creatura che la perseguita e che si frappone tra lei e la scoperta della verità. Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE

Primo romanzo di una trilogia gialla-thriller dedicata a un target giovanissimo, scritta da Christopher Pike, alias di Kevin Christopher McFadden, nel 1989.

Fin da subito il romanzo è diventato un bestseller.

La storia narra, ed è narrata, di Shari Cooper, una diciottenne di buona famiglia, con un fratello a cui è molto legata, legame che durerà anche dopo la morte di lei.

Shari infatti è un fantasma e deve dimostrare, trovando il colpevole, che la sua morte non è stato un suicidio, ma un omicidio.

Il romanzo è molto corto e rientra in pieno nel genere gialli da ombrellone, ovvero quei libri ni gialli per adulti e Junior che negli anni ‘80 e ‘90 si trovavano in ogni edicola marittima e su ogni sdraio in spiaggia.

La storia è molto carina, ma per niente adatta a un pubblico più adulto.

Lo stile narrativo infatti è troppo semplice da diventare quasi noiosa a un adulto.

Esistono altri due volumi, ma in Italia non sono mai arrivati.

Una buona lettura estiva per gli adolescenti.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Hunter X Hunter. The last mission – anime del 2013 di Keiichiro Kawaguchi

Hunter X Hunter: The last mission è il secondo film d’animazione tratto dall’omonimo manga e si va a posizionare dopo l’incontro di Gon con Kaito e prima della missione contro le formiche Chimera, entrambi raccontati nella terza stagione della serie anime su Prime Video.

Il film è uscito in Asia nel 2013, ma arrivato in Italia nel 2022.

Sempre prodotto da Madhouse, è stato diretto da Kei Ichiro Kawaguchi.

La storia facendoci vedere un evento del passato, dove un giovane Isaac Netero, presidente degli Hunter, che combatte e sconfigge un guerriero di nome Jed.

Tornati al presente vediamo un gruppo di uomini incappucciati che irrompono in una prigione e liberano alcuni detenuti.

Nel frattempo Gon e Killua sono tornati all’Arena celeste per fare il tifo per il loro amico Zushi.

Arrivati all’Arena, in attesa del combattimento di Zushi, decidono di far visita a Isaac Netero, ma il palazzo dell’arena viene attaccato da un gruppo di uomini incappucciati.

Netero riconosce in uno di loro Jed, e una nuova battaglia inizia per Gon e Killua.

Inizialmente non avevo capito quando si posizionavano gli eventi, perché durante la serie anime non viene mai menzionato un allontanamento di Gon e Killua da Kaito, ma tempo una decina di minuti lo si capisce da alcune affermazioni di Gon.

Rispetto al primo film e alla serie, in alcuni punti il ritmo rallenta un po’, ma non toglie il gusto della visione.

Questa volta è il personaggio di Isaac Netero che viene approfondito, con molti flashback del suo passato e, di conseguenza, di Jed e dei ragazzi a lui collegati.

Anche questa volta la parte psicologica viene molto approfondita.

Come sempre si crea un forte legame empatico con lo spettatore, che a malincuore, a fine film, dovrà salutare per sempre il mondo degli Hunter.

Micol Borzatta

Visto su Prime video

RECENSIONE – Fabbricante di lacrime – Erin Doom – Salani 2021

TRAMA

Tra le mura del Grave, l'orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell'infanzia. 
Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviatole pratiche per l'adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato. Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l'ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo. Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un'indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino. Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.

RECENSIONE

Dopo averne sentito parlare in lungo e in largo, ho deciso di affrontare questo romanzo, ma senza troppe aspettative, e invece ha saputo davvero conquistarmi, perché se si passa oltre alle mille ripetizioni riguardante quanto sono belli i capelli di Rigel, come sono profondi i suoi occhi, e via dicendo, troviamo la storia di due vite segnate dal dolore e dalle difficoltà, rotte in mille pezzi, ma integre solo quando sono insieme.

La storia parte dal Grave, un orfanotrofio che ha iniziato a funzionare bene solamente negli ultimi tre anni, ma prima era gestito da una direttrice che versava le sue frustrazioni sui bambini, usando sia violenza fisica che mentale.

L’unico bambino che non veniva trattato male, ma anzi era super coccolato, instaurando invidia negli altri, era Rigel, l’unico a essere stato abbandonato da neonato.

Al Grave è cresciuta anche Nico, entrata all’età di cinque anni, dopo la morte dei genitori in un incidente d’auto.

Fin da subito abbiamo anche noi la sensazione della disparità di trattamento tra Rigel e tutti gli altri, con Nico, portando il primo a crescere in solitudine e gli altri nel terrore più assoluto, stati d’animo che continuano anche sotto la guida della nuova direttrice, nonostante tutti i suoi tentativi di aiutarli a superare i loro traumi.

All’età di 17 anni Nica e Rigel vengono adottati dalla stessa famiglia, situazione che fa aumentare le paure in Nico e il suo odio per Rigel, ma con il passare del tempo la situazione cambia.

Al Grave avevamo tante storie.
Racconti sussurrati, favole della buonanotte… Leggende in punta di labbra, al chiarore di una candela. La più conosciuta era quella del fabbricante di lacrime.
Narrava di un luogo lontano, remoto.
Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le per sone vivevano con anime vuote, spoglie di emozioni. Ma nascosto a tutti, nella sua immensa solitudine, c’era un omino ve stito di ombre. Un artigiano solitario, pallido e ricurvo, che dai suoi occhi chiari come il vetro era capace di confezionare la crime di cristallo.
Andava da lui, la gente, chiedendo di poter piangere, di poter provare un briciolo di sentimento – perché nelle lacrime si cela l’amore e il più compassionevole degli addii. Sono la più intima estensione dell’anima, ciò che, più di gioia o felicità, fa sentire
veramente umani.
E l’artigiano li accontentava.
Infilava negli occhi delle persone le sue lacrime con ciò che contenevano, ed ecco che piangeva, la gente: era rabbia, dispe razione, dolore e angoscia.
Erano passioni laceranti, disillusioni e lacrime, lacrime, la crime – l’artigiano infettava un mondo puro, lo tingeva del sentimenti più intimi e logoranti
«Ricorda: non puoi mentire al fabbricante di lacrime» ci di cevano alla fine.

Come dicevo alla base c’è sempre la solita storia d’amore travagliato, ma se non ci si sofferma su quella, ma si va più in profondità si scoprono temi molto forti e trattati approfonditamente.

Ho trovato molto ben approfondita tutta la parte in cui vengono descritti i traumi subiti dai bambini, la lotta interiore di Nico, il suo terrore di non essere giudicata una brava bambina e la sua fobia alle cinture e a qualsiasi cosa coercitiva, provocandole veri e propri attacchi di panico e crisi isteriche.

Anche Rigel, nonostante inizialmente sembra abbia vissuto in una campana di vetro, ha invece subito molti traumi che gli hanno condizionato tutta la vita.

Il linguaggio utilizzato è semplice e alla portata anche di lettori molto giovani, che poi sono il target a cui è destinato il romanzo, in modo che perfino loro possono capire i temi di fondo imparando lezioni importanti.

Un romanzo che si è dimostrato per nulla superficiale e che consiglio.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Hunter X Hunter. Phantom Rouge – anime del 2013 di Yūzō Satō

Hunter × Hunter: Phantom Rouge è un film d’animazione del 2013 diretto da Yūzō Satō ed è il primo film tratto dall’omonimo manga, e va a incrementare l’anime.

Il film ha una durata di 97 minuti e si concentra sulla battaglia tra Kurapika e la Brigata Fantasma.

La storia inizia con Gori e Killua su un dirigibile che stanno raggiungendo Kurapika e Leorio, dopo aver ricevuto una chiamata d’aiuto da quest’ultimo.

Leorio riferisce che avevano trovato tracce di un altro superstite del clan Kurata, ma quando si sono trovati alla presenza dell’interessato, Pairo, quest’ultimo ruba gli occhi a Kurapika, rendendolo cieco.

Gori e Killua, dopo aver incontrato Kura pika e teorico in ospedale, decidono di indagare, scoprendo che il colpevole è Omokage, l’ex membro numero 4 della Brigata Fantasma, uscito dalla Brigata dopo essere stato sconfitto da Hisoka.

Il potere di Omokage è quello di creare burattini viventi.

Gon, Killua, Leorio e Kurapika iniziano una battaglia per recuperare gli occhi di Kurapika e sconfiggere definitivamente Omokage.

Il film è stato distribuito nei cinema solo in Asia nel 2013, mentre in Italia è arrivato solo nel 2022 su Prime Video e si colloca tra la seconda e la terza stagione dell’anime trasmesso sempre su Prime Video.

Come per la serie anime, anche per il film il ritmo è molto veloce e scorrevole, rendendo la visione fin troppo corta.

La storia ci permette di conoscere meglio il passato di Kurapika, grazie anche a flashback di quando era un giovane ragazzo ancora nel suo clan.

Interessante anche vedere approfondito il legame che unisce i componenti della Brigata Fantasma.

Consigliato da vedere a chi, dopo aver finito la serie, sente la mancanza del mondo degli Hunter.

Micol Borzatta

Visto su Prime Video

RECENSIONE – L’improbabile fuga di Uriah Heep – H. G. Parry – Mondadori 2022

TRAMA

Per tutta la vita Charley ha tenuto nascosta un'insolita abilità che sa controllare solo in parte: quella di evocare i personaggi dei libri nella vita reale. Il fratello maggiore Rob - un giovane avvocato con una casa normale, una fidanzata normale e una vita ancora più normale - spera che, col tempo, quel bizzarro segreto di famiglia svanirà, così da non dover più proteggere Charley e il mondo reale l'uno dall'altro. Ma un giorno i personaggi dei romanzi iniziano a combinare disastri in città, minacciando addirittura di distruggere il mondo... e questa volta Charley non c'entra. 
Qualcun altro, là fuori, ha il suo stesso "dono". Toccherà a Charley e a Rob sventare i suoi piani. Possibilmente prima che venga scritta la parola Fine.

RECENSIONE

Charles è un ragazzo molto particolare, non tanto perché quando è nato è rimasto morto per ben 20 minuti senza riportare nessun tipo di danno cerebrale, non perché è sempre stato un bambino prodigio, arrivando a diventare docente universitario a 20 anni, ma perché ha la capacità di far uscire i personaggi dai libri, e non solo quelli.

A causa di questa sua capacità, Charles, ha sempre avuto in famiglia un trattamento particolare, portando il fratello a provare un sentimento di amore/odio, o almeno questo è quello che pensano.

Tutto sembra rientrare in una routine molto ben consolidata, se non fosse che qualcosa a un tratto sconvolge tutto.

Infatti sembra che qualcun altro abbia la stessa capacità di Charles, e sta riempiendo le strade di personaggi che stanno portando il caos, per trasformare l’intero mondo in una personale interpretazione della Londra vittoriana.

Charles sembra essere l’unico in grado di fermarlo, ma non sa che in realtà è legato agli eventi in modo molto più profondo.

A primo impatto il romanzo può sembrare una scopiazzatura di Inkheart. Cuore d’inchiostro, ma già dalle prime righe possiamo renderci conto che non esiste cosa più sbagliata.

Il romanzo è un tributo a Dickens, ma anche alla famiglia, all’amore, di ogni tipologia, e ai libri stessi.

Nonostante il mondo che la nemesi di Charles vuole creare sia la Londra dickensiana, la storia è ambientata a Wellington, luogo del tutto originale che, trovandosi dall’altra parte del mondo, porta il lettore a doversi destreggiare con le stagioni invertite.

Questa scelta, insieme alla scelta dei personaggi, dimostra uno studio approfondito da parte dell’autrice. Infatti l’autrice non si limita a prendere i personaggi delle storie e riproporli paro paro, ma crea una sua interpretazione, proprio come fa Charles.

Il ritmo narrativo è davvero molto veloce, portando il lettore a divorare una pagina dopo l’altra, ritrovandosi a vagare da una storia all’altra, sentendo la voglia di recuperare ogni singolo libro menzionato.

Il linguaggio non è per niente complicato, anche quando a parlare sono i personaggi evocati, pur mantenendo le loro caratteristiche originali.

Una lettura davvero piacevole che consiglio a chiunque, sia che amino i fantasy che cercano solo uno svago.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca

RECENSIONE – Rabbits. Gioca se ne hai il coraggio – Terry Miles – Harper Collins 2022

TRAMA

È un normalissimo giorno lavorativo, uguale a tanti altri. Ti hanno assegnato un compito che ti ha assorbito completamente, e quando guardi l’orologio ti accorgi che sono le 4:44 del pomeriggio. Controlli le e-mail, e scopri che hai 44 messaggi non letti. Sorpreso, ti rendi conto che è il 4 aprile:4/4. E quando sali in macchina per tornare a casa il contachilometri segna 44.444. Una coincidenza? O hai appena visto l’ingresso della tana del coniglio?
Rabbits è un colossale Alternate Reality Game che usa il mondo intero come scenario. Da quando è nato, nel 1959, si sono tenute dieci iterazioni e sono stati decretati nove vincitori. Nessuno conosce la loro identità, e non si sa nemmeno in cosa consista esattamente il premio che hanno vinto: forse una favolosa somma di denaro, forse un ingaggio nella CIA, forse addirittura l’immortalità o la chiave per decifrare l’universo. L’unica cosa certa è che più ci si addentra nel gioco, più diventa pericoloso: in passato sono morte delle persone, e il numero di vittime sta crescendo. E ora sta per iniziare l’Undicesima iterazione. K, affascinato da questo mondo segreto, cerca da anni un modo per partecipare. L’occasione si presenta quando il ricchissimo Alan Scarpio, presunto vincitore di una delle passateedizioni, lo contatta per affidargli una missione disperata: c’è qualcosa che non va nel gioco, e K deve risolvere il problema prima che inizi la nuova iterazione, o il mondo intero ne pagherà le conseguenze. Cinque giorni dopo Scarpio viene dato per disperso. Due settimane più tardi, K manca la scadenza. Inizia l’Undicesima iterazione. E tutto a un tratto è in gioco il destino dell’intero universo.

RECENSIONE

La storia è ambientata ai giorni nostri, ma in una realtà un po’ distopica, anche se non molto diversa dalla nostra.

Il protagonista è K, un ragazzo amante dei videogiochi, ma in particolare modo un gioco, un Alternate Reality Game nato nel 1959 e di cui si deve disputare la dodicesima iterazione.

Il gioco è conosciuto anche come Rabbits e K sono anni che cerca di partecipare.

Un giorno viene avvicinato da Alan Scarpio, un riccone che si pensa essere uno dei vincitori delle precedenti iterazioni, perché vuole affidargli un’importante missione, K deve risolvere i problemi del gioco prima dell’inizio della nuova iterazione, o ci saranno gravissimi problemi, il gioco infatti sta facendo più morti del normale.

Qualche giorno dopo Scarpio scompare e K non riesce a rispettare la scadenza, la dodicesima iterazione ha inizio e lui ora, non potendo più risolvere i problemi preventivamente, deve rimediare in corsa per salvare l’umanità.

Come si gioca a Rabbits? Trova le discrepanze, segui gli indizi; segui gli indizi e trova le discrepanze. Giocare è la parte facile; più difficile è sapere se stai giocando o no. Non c’è una quota d’iscrizione, un modulo da riempire, un manuale, e chiunque ne è responsabile non parla. Quindi, come fai a sapere se stai giocando?
La buona notizia è che se stai giocando a Rabbits – se stai davvero giocando a Rabbits, nel bene e nel male – alla fine lo saprai. Qualcosa finirà. Ci sarà qualcosa di diverso. Ci sarà qualcosa di sbagliato.
E tutto sarà pericoloso.

Romanzo thriller distopico che non ritengo adatto a tutti.

La storia parte subito in quarta, in modo avvincente, anche se con mille informazioni a volte contraddittorie, che confondono parecchio il lettore.

Il problema inizia verso il primo terzo del romanzo, la storia si complica, rallenta, spesso sembra ripetersi, portando un lettore che non è veramente un fan del genere e del mondo nerd a perdersi e annoiarsi, mentre per i nerd, possono ritrovare quel mondo ludico, enigmatico, misterioso e confusionario che conoscono molto bene.

Le descrizioni sono fatte molto bene, si nota una vasta conoscenza dell’argomento da parte dell’autore, realizzando così un mondo realistico e visivo, personaggi sfaccettati, ma in particolare modo l’autore si dimostra un profondo e appassionato conoscitore di video games.

Un romanzo interessante, ma per un target ristretto.

Micol Borzatta

Copia della biblioteca