Kokoro Anzai è un’alunna della scuola media di Yukishina, ma ultimamente, nonostante avesse cambiato scuola per andare in una meno rigida, rimaneva chiusa a casa perché ogni volta che provava ad andare a scuola non riusciva nemmeno a uscire di casa a causa di lancinanti fitte alla pancia. Dolori comparsi solo dopo un mese di frequentazione.
La sua vita ora è la sua stanza, il mondo di fuori non può entrare, fino a quando un giorno qualcosa capiterà proprio nella sua stanza.
Una forte luce inizia a uscire dallo specchio fino a quando Kokoro ne viene attratta e viene trasportata in un altro mondo.
Kokoro non è sola, ci sono altri sei bambini e sono tutti prigionieri in uno strano castello gestito da una strana Bambina dalla faccia di Lupo che lancia a tutti loro una sfida.
Una sfida che risulta essere l’unico modo per i sette ragazzi di tornare a casa.
Romanzo molto particolare che mi ha ricordato tantissimo le storie narrate da Hayao Miyazaki, ci ho trovato la stessa magia, la stessa profondità e soprattutto la stessa presenza di insegnamenti e morale tipica delle sue pellicole.
La storia è narrata tutta in terza persona ma possiamo ugualmente vivere molto concretamente il lato psicologico dei vari personaggi.
Il linguaggio e lo stile narrativo sono semplici e arrivano a qualsiasi target di lettori, dal più giovane al più grande.
L’inizio può risultare un po’ lento, ma è una lentezza classica dei romanzi giapponesi che serve per conoscere a fondo i personaggi e immergersi totalmente nella storia.
Una lettura toccante e profonda.
Micol Borzatta