Invitta è un’adolescente un po’ fuori dal normale, ha un fratello che vive, per sua scelta, rinchiuso in camera attaccato ai videogiochi, e una madre che è una frana, non sa tenersi un lavoro, non sa gestire le spese di casa e passa da una storia sentimentale sbagliata a un’altra.
Il suo stato d’animo è spezzato, corroso e distrutto, lo dimostra la scelta impulsiva di dipingere una parete della stanza tutta nera, per poi iniziare subito a riempirla di graffiti.
Il peggio però arriva quando trova la madre morta in un albergo a ore e il fratello scompare misteriosamente.
La polizia è convinta che l’assassino sia Sandino, mentre uno strano individuo si aggira nei meandri del palazzo di Invitta.
Romanzo autopubblicato tutto italiano.
La storia è avvincente e molto ben strutturata, ma ho riscontrato un ritmo un po’ lento, poco coinvolgente, specialmente all’inizio, che rende difficile appassionarsi alla lettura.
Una sfida che non so in quanti accetteranno e riusciranno a vincere, ma chi lo farà sarà ampiamente ricompensato, perché andando avanti con la lettura le cose cambiano.
Il ritmo aumenta facendosi più frenetico e gli intrighi e i colpi di scena si intensificano.
Una lettura che sa sorprendere e, soprattutto, fa fare un viaggio nella psiche della protagonista che porterà anche noi lettori a non capire più cosa sia reale e cosa fantastico.
Micol Borzatta